Anna, la giovane promessa del cinema

Attualità | 8/4/2021

Tra Germania, Romania e Ortisei, la giovanissima Anna Malfatti ha recitato come attrice protagonista nel film “Un Confine Incerto” di Isabella Sandri. Il film è stato presentato nel 2019, ma è uscito lo scorso 11 marzo e in streaming sul sito della Cineteca di Bologna all’interno del progetto #iorestoinSALA. Abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con Anna della sua esperienza sul set, di come ha iniziato ma soprattutto di tutte le cose particolari e belle che ha scoperto e che ha fatto. Arrivata di fretta da scuola, da poco ripresa in presenza, ha risposto così alle nostre domande.

Anna, qual è stato il percorso che ti ha portata a recitare in “Un Confine Incerto”?
Ho iniziato recitando in un corso di teatro a Bolzano. Quando un giorno mi ha notata la regista del film, Isabella Sandri, dopo aver parlato un po’ con me ha voluto parlare anche con mia madre, che mi stava aspettando all’uscita. In seguito abbiamo fatto alcuni provini via Skype, e più avanti mi è stato detto che ero stata presa.

Quanto sono durate le riprese?
Abbiamo girato per due settimane in Germania, poi abbiamo passato alcune settimane in Romania e altre qui da noi vicino ad Ortisei. In tutto, tra una cosa e l’altra, sono passati quasi due anni.

È stato stancante girare così tanto? Come ti sei sentita?
È stato innanzitutto molto interessante, ma anche un po’ stancante, perché non ero tanto abituata e per me è stata un’esperienza nuova. Ma la cosa più bella è stata poter visitare i posti in cui andavamo e girare, le località scelte dalla regista. Il posto più bello che ho visto è stata la Salina Turda in Romania, che è una miniera di sale sotterranea all’interno della quale è stato costruito un parco giochi, con tante attrazioni. Mi ha colpito molto la ruota panoramica sotterranea.

E qual è stata invece la cosa più particolare che hai imparato stando sul set? E quella più bella?
Non mi aspettavo sicuramente di trovare così tante persone dietro la realizzazione di un film, ad esempio il costumista, il parrucchiere, l’addetto ai trucchi… Poi mi hanno anche colpita molto le tecniche di ripresa, ma soprattutto “l’occhio della regista”, ovvero la cura dei dettagli che Isabella metteva nelle scene e che mi faceva notare sul set. La cosa più bella invece è stata imparare ad esprimere meglio le mie emozioni. All’inizio facevo fatica, ma poi migliorando ci sono riuscita. In alcune scene, per esempio, dovevo piangere o gridare; inizialmente è stato difficile ma poi mi è venuto via via più naturale. In una scena dovevo vomitare ed è stato molto divertente, perché doveva venirmi naturale, ma non è stato semplicissimo!

E questa esperienza sul set come ti ha aiutata nella vita di tutti i giorni?
Quest’esperienza mi ha fatto interessare molto di più al mondo cinematografico. Quando guardo i film ora cerco sempre di immedesimarmi nel regista per capire meglio cosa voleva dire con una determinata scena, ma anche di capire il suo punto di vista. Mi invoglia anche a ricercare quale metodo viene usato per fare determinate riprese; mi sono veramente appassionata a questo mondo. Tante cose però le ho imparate dagli attori molto bravi con cui ho recitato e grazie ai tanti consigli che mi hanno dato per aiutarmi a migliorare.

Rivedendo il film mi torna in mente tutto l’impegno e il lavoro che ci abbiamo messo, e questo mi dà un grande senso di soddisfazione

Ti vedresti anche in altri ruoli all’interno del set? Ma, soprattutto, ti piacerebbe ripetere l’esperienza?
A me piace molto recitare e infatti frequento ancora la scuola di teatro di Bolzano. Mi piacerebbe moltissimo recitare di nuovo: per il momento non mi vedo ancora in altri ruoli, ma sicuramente vorrei tornare sul set.

E come hai conciliato lo studio con la recitazione?
Sia i miei genitori che gli insegnanti mi hanno supportata molto in questo. Durante le pause dalle riprese mi ritagliavo dei momenti in cui fare i compiti e studiare, poi mandavo ciò che facevo a mia mamma che li mandava a sua volta alle insegnanti. Quindi alla fine non ho perso molto, pur facendo quest’esperienza.

Quando recitavi, a fine giornata, potevi rivedere come eri andata e il risultato del tuo lavoro? Come funzionava sul set?
Qualche volta la regista mi faceva vedere come avevo recitato per potermi migliorare, mi faceva notare alcune cose che le erano piaciute molto e alcune cose che non le erano piaciute tanto, soprattutto perché ci teneva che imparassi alcune cose da questa esperienza. Tutto il lavoro sul girato e sul montato però è stato fatto dopo, infatti le scene non sono state girate in ordine ma in base alla località in cui eravamo. Quindi oltre che per farmi notare alcuni particolari, il prodotto finale l’ho visto solo durante la prima in Germania nel 2019.
Sia da parte mia che da parte della mia famiglia c’era molta curiosità nello scoprire come sarebbe stato il film nella sua versione finale, sia per come hanno inserito tutte le scene, sia per come sono state girate alcune di queste.

Come ti sei sentita quando è uscito il film?
Mi sono sentita molto contenta ma è stato anche molto strano, perché nel frattempo sono passati diversi anni e rivedermi più piccola mi ha colpito molto. Però mi ricordo che ero molto soddisfatta di me stessa per come ho recitato. Rivedendolo mi torna in mente tutto l’impegno e il lavoro che ci abbiamo messo e mi dà un grande senso di soddisfazione.

Da un punto di vista dell’ansia da telecamera e dell’imbarazzo, invece, come ti sei sentita?
Dato che è stata la mia prima esperienza, inizialmente ero molto agitata e non sapevo ancora bene come comportarmi, ma sia la regista che l’aiuto regista, Davide Grotta, mi hanno aiutata e mi hanno spiegato come fare. 
Mi hanno aiutata nel memorizzare il copione, e dato che il copione era sia in italiano che in tedesco che in ladino è stato abbastanza difficile pronunciare bene le frasi… Inizialmente non sapevo nemmeno si dicessero alcune cose in ladino, ma con l’aiuto di mio zio, che conosce il ladino, alla fine me la sono cavata.

La prima esperienza sul set

La giovanissima Anna Malfatti, originaria di Laives, è l’attrice protagonista del film “Un confine incerto” di Isabella Sandri e con, tra gli altri, Valeria Golino, Moise Curia e Cosmina Stratan. Partendo da un corso di recitazione a Bolzano, Anna ha affrontato la sua prima esperienza sul set tra Ortisei, la Germania e la Romania, trovando nei consigli della regista, dell’aiuto regista e degli attori più esperti preziosi consigli per la sua crescita come attrice.

Autore: Daniel Valentini – COOLtour

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