“La cultura è stata molto colpita: è importante che si riparta da lì”
Attualità
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25/3/2021
Per rinforzare il contatto con il territorio e le storie dei suoi cittadini compiremo un viaggio di approfondimento tra le diverse realtà locali della Bassa Atesina. La prima tappa è Salorno. Il sindaco Roland Lazzeri racconta come il paese sta affrontando la sfida pandemica, tra ostacoli e nuove iniziative.
Come state affrontando questo periodo di emergenza sanitaria? All’inizio è stata, come per tutti, una situazione completamente nuova. Mentre cercavamo di capire come muoverci abbiamo impegnato le nostre risorse per informare la popolazione. Tramite la nostra radio parrocchiale abbiamo quindi trasmesso quotidianamente le novità sullo sviluppo della pandemia, soprattutto per le persone più anziane. Un impegno non indifferente: durante i primi mesi siamo andati in trasmissione per 70 giorni. Passato il primo lockdown, l’arrivo della primavera è stato un bel momento per tutti, pur sapendo che in autunno c’era il pericolo che arrivasse la seconda ondata. E così è stato, quindi si è tornati a restrizioni e a nuovi regolamenti. Nel frattempo, comunque, ci siamo adeguati.
Come hanno reagito i cittadini? Nei momenti in cui abbiamo avuto bisogno di associazioni, o anche di privati – per esempio per distribuire informazioni per la popolazione in tempi ristretti – c’è sempre stato aiuto. C’è stata una buona collaborazione e, sinceramente, non avrebbe potuto essere diversamente, conoscendo un po’ i miei compaesani. Come comunità, e io per primo, abbiamo sempre cercato – rispettando tutte le direttive anti-Covid – di lasciare spazio e supportare le piccole iniziative dei cittadini, che sono importanti e servono, soprattutto in questi periodi, a segnalare che noi ci siamo e che appena sarà possibile saremo pronti a tornare.
Il Comune non si è mai fermato. Quali sono state le iniziative portate avanti? Tutto ciò che non poteva essere rimandato lo abbiamo fatto online. Ci siamo attrezzati subito, acquistando tutta la tecnologia necessaria per le videoconferenze. Questo ci ha permesso di proseguire l’attività amministrativa e anche di mantenere il contatto con la popolazione. Infatti, abbiamo tenuto i consigli comunali in live streaming. Ad esempio, abbiamo trasmesso in diretta la decisone su un progetto molto importante, ovvero la costruzione di un nuovo centro culturale per Salorno. È bello coinvolgere la popolazione in questi casi: abbiamo presentato i dieci progetti arrivati in fase finale al concorso del bando di progettazione, e successivamente anche il progetto vincitore. Le persone hanno potuto seguirci da casa e c’è stata una buona affluenza virtuale. Abbiamo cercato di sfruttare tutte le possibilità tecniche che ci sono.
Cosa c’è in programma per quest’anno, oltre alla speranza di recuperare le attività dell’anno passato? L’anno scorso avevamo programmato delle iniziative che in gran parte non abbiamo potuto portare avanti. Quest’anno avremmo un programma abbastanza ricco, a partire dalla fine maggio, per cui è prevista l’inaugurazione ufficiale della stazione, ma non sappiamo se riusciamo a farla. È stata anche programmata l’iniziativa nell’ambito di Città Slow: Salorno è l’unico paese in Alto Adige a fare parte di questa rete internazionale delle città del buon vivere. Ci sono poi delle manifestazioni collegate alla viticoltura, attività principale nella nostra zona, e le immancabili feste campestri durante l’estate, organizzate ciascuna da un’associazione diversa. Ci sono tante idee, ma ancora non si sa se e cosa si potrà fare.
Con che umore si riparte? L’umore, lo sappiamo tutti, è basso. Siamo arrivati a un punto in cui siamo stufi e speriamo che venga finalmente la primavera, il caldo, la possibilità di potersi muovere e di riconquistare la libertà, che abbiamo capito tutti essere un bene importante. È importante sottolineare che bisogna chiedere ancora un po’ di pazienza. È un momento difficile per tutti e chi fa politica farebbe molto volentieri a meno di queste situazioni. Però chiaramente servono delle regole che, purtroppo, non sempre vengono recepite nella maniera giusta. Occorre capire il malumore, ma anche mettersi nei panni di chi gestisce queste situazioni complesse. Speriamo con la vaccinazione e con la primavera di risolvere almeno i problemi più gravi.
IL CENTRO CULTURALE Significativa la scelta di ripartire dalla cultura, costruendo un nuovo Centro culturale. È il grande piano dei prossimi anni. Stiamo progettando un paese all’interno del paese: un centro culturale dove troveranno posto la biblioteca comunale, una nuova sala polifunzionale, la scuola di musica, alcune aule per la scuola elementare e un museo su Salorno e i suoi dintorni. Questa pandemia ci soffoca tutti, e la cultura, così come il turismo, è stato un settore particolarmente colpito. È importante ripartire da lì.