Giada Peterle – geografa culturale e fumettista bolzanina che oggi vive a Padova, dove insegna “Geografia Letteraria” e “Comunicazione Creativa e Landscape Storytelling” all’Università – ha da poco pubblicato il suo secondo fumetto: “La geografia spiegata ai bambini. Le avventure spaziali di Alex e il Signor Globo”, edito da BeccoGiallo (2020). Il libro racconta le avventure di Alex, una bambina che, grazie alla fantasia, impara a conoscere il mondo, come le grandi geografe che hanno scritto la storia della disciplina.
// Di Alex Piovan
“Alla fine conserveremo solo ciò che ameremo, ameremo solo ciò che capiremo e capiremo solo ciò che ci avranno insegnato”. È una frase dell’ingegnere forestale senegalese Baba Dioum, messa in esergo al libro “Il tempo e l’acqua” dello scrittore islandese Andri Snær Magnason. Parlando con Giada Peterle, ci si chiede se possa funzionare anche al contrario: se si riesca cioè a insegnare solo ciò che si fa capire e a fare capire solo ciò che si fa amare. È quello che succede ad Alex, la bambina protagonista di “La geografia spiegata ai bambini”, grazie al suo compagno di avventura, il Signor Globo. È lui, infatti, a contraddire le sue aspettative e convinzioni e a spiegarle come stanno davvero le cose; ed è proprio quando il Signor Globo inizia ad avere molto caldo che Alex decide di andare a esplorare il ghiacciaio della Marmolada, che la dirà di avere la febbre e di rischiare di sciogliersi. Non è una storia nuova. Nell’agosto del 2019, per esempio, è stato commemorato l’Okjökull, il primo ghiacciaio islandese scomparso a causa del riscaldamento globale. In quell’occasione fu presentata una targa, “Lettera al futuro”, sulla quale si legge che nei prossimi duecento anni “tutti i nostri principali ghiacciai faranno la stessa fine”. La vicinanza emotiva di Alex nei confronti di un amico che si rivela presto un Globo ormai sofferente si traduce in impegno, e decide di voler fare la sua parte coinvolgendo i compagni di classe nella visita al Museo di geografia. La speranza? Che i bambini, geografi del futuro, amino, capiscano, conservino.
In viaggio nelle periferie Non è la prima volta che Giada Peterle lavora con il fumetto per raccontare la ricerca accademica. Il suo primo libro, “Quartieri. Viaggio al centro delle periferie italiane”, curato con Adriano Cancellieri, raccoglie i racconti di cinque periferie di grandi città italiane. Dal paesaggio urbano e le forme con cui lo si abita, in “La geografia spiegata ai bambini” lo sguardo di Peterle si sposta su una materia che i più piccoli incontrano di solito stereotipata, e spesso anche impolverata, sui banchi di scuola. “Da subito mi è sembrato importante – spiega l’autrice – non lavorare da sola, ma dialogare con chi si occupa di comunicare e insegnare la geografia ai bambini”. Per farlo, Peterle ha coinvolto l’AIIG (Associazione Italiana Insegnanti di Geografia) e il Museo di Geografia dell’Università di Padova, da sempre attento – anche grazie al suo ricco patrimonio – all’organizzazione di attività didattiche e di laboratori educativi per i bambini. “Dialogare con gli insegnanti è stato importante non solo perché sono coloro che trasmettono la geografia ai bambini, ma anche perché immaginavo questo libro anche come un possibile strumento didattico da usare in classe”, aggiunge Peterle. “Infatti, il libro, è già un laboratorio di formazione per insegnanti che sto sperimentando, per ora, nelle scuole del Veneto”. Il libro, infatti, si inserisce nella collana “Critical Kids” di BeccoGiallo, composta da brevi albi illustrati che si occupano di mediare, attraverso un linguaggio accessibile, argomenti piuttosto complessi, aiutando i più piccoli ad affrontare temi come il razzismo, la mafia e la Shoah, e ne inaugura una possibile linea dedicata alle discipline.
Ciò che conta è la voglia di esplorare All’inizio della storia eccola lì, Alex, inchiodata alla scrivania, intenta a stilare liste di nomi di fiumi, di laghi e di città: non ama né la geografia, né i compiti che deve finire. Eppure è così che inizia l’avventura immaginaria che la porta a trasformare gli spazi quotidiani, come il salotto di casa e ciò che vede dalla finestra della sua stanza, nei luoghi di un viaggio in cui toccherà una serie di temi legati alla storia della geografia e alla contemporaneità, dalle mappe ai confini, dal significato della parola “luogo” al cambiamento climatico. Il nome di Alex richiama quello di Alexander Von Humboldt, il “padre” della geografia moderna, ma è anche il tentativo di pensare a una protagonista diversa dal solito, spiega Giada Peterle: “Mi piaceva l’idea di non definire fin da subito la sua identità, e Alex è un nome che mi ha aiutata in questo: non importa chi sia il protagonista, quale sia il colore della sua pelle o a quale latitudine viva, ciò che conta è la sua voglia di esplorare. Spiegare la geografia ai bambini, per me, significa passare loro il testimone per la costruzione del futuro di questa disciplina, che immagino fatto non soltanto di padri, ma anche di madri. Lo dico perché la storia della geografia è una storia anche di voci femminili, ma molto spesso non lo si ricorda”.
L’AUTRICE
Giada Peterle è una geografa culturale e fumettista italiana, docente all’Università di Padova. Laureata in Filologia Moderna, ha conseguito il dottorato di ricerca in Geografia. Nelle sue ricerche si occupa di rappresentazioni arrative dello spazio, esplorando il modo in cui la letteratura, il fumetto e i linguaggi artistici siano in grado di modificare il modo in cui abitiamo, interpretiamo e costruiamo lo spazio. Ha curato insieme ad Adriano Cancellieri l’antologia a fumetti “Quartieri. Viaggio al centro delle periferie italiane” (BeccoGiallo, 2019). È autrice della onografia internazionale “Comics as a research practice: drawing narrative geographies beyond the frame”, dedicata al fumetto come pratica di ricerca geografica, che sarà pubblicata nella primavera del 2021 da Routledge. È appena uscito per BeccoGiallo il suo ultimo fumetto, “Lines” dedicato alla storia del trasporto urbano nella città finlandese di Turku (la traduzione italiana è stata pubblicata dalla rivista di graphic journalism Stormi: www.stormi.info). Il suo sito è www.narrativegeographies.com.
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