Quello realizzato nel Laboratorio di Cucito di via Stazione a Egna al Centro Giovanile Culturale “Point”, è stato un pomeriggio di moda sostenibile, artigianato e creatività condivisa. Lo hanno chiamato “Sfilasta” ed è un progetto dell’associazione JoyENJoy nell’ambito del progetto “Rigenera”.
Ideato dopo nove anni d’attività, nei giorni scorsi è stata per la prima volta portato fuori dalle mura del laboratorio per essere mostrato alla comunità. Sibylle Bazzanella, referente di JoyENJoy, ha presentato il progetto “Rigenera”, realizzato in collaborazione con Jugend Cultura e Alkemilla.
Per un’intera giornata, dunque, il laboratorio di cucito interculturale è stato aperto al pubblico, che ha dimostrato di apprezzare come certi capi recuperati, riciclati, rimodernati e indossati dalle modelle, possano trasformars nei protagonisti di una sfilata.
Il risultato di mesi di lavoro si è tradotto in una passerella all’insegna della creatività e della moda responsabile, e a conclusione gli abiti sono stati messi all’asta e il pubblico ha potuto aggiudicarsi i vari outfit, con il rilancio più alto a decretare ciascun vincitore.
Circa un centinaio di persone ha gremito il centro giovanile Point per l’evento, e quasi tutti i circa venti capi proposti sono stati venduti. Il pubblico, molto vario ed entusiasta, ha potuto inoltre gustare un apprezzatissimo buffet interculturale, con piatti come riso afghano e dolci mediorientali.
Numerose sono state anche le persone impegnate dietro le quinte nei diversi ruoli organizzativi.
“Secondo me è stata un’ottima iniziativa di sostenibilità, riciclo, interculturalità e coesione sociale – ha commentato Elena Barbiero, collaboratrice ai progetti di Jugend Cultura – La sfilata è stata il momento centrale di un pomeriggio dedicato alla sostenibilità, arricchito da spazi espositivi con oggetti eco-friendly. Il sostegno del Bando Rigenera, ottenuto nell’ambito del programma “Generazioni”, ha dato nuovo impulso al laboratorio, che quest’anno ha inaugurato anche il Second Hand Point, uno spazio adiacente dov’è possibile portare capi usati in cambio di punti da utilizzare per altri indumenti o per servizi di sartoria.
Il progetto, nato per contrastare lo spreco tessile e promuovere il riuso, ha trovato nella sfilata il proprio momento più rappresentativo, cioè il culmine di un percorso condiviso e l’invito a scoprire una moda più consapevole, creativa e solidale.
Autore: Daniele Bebber