Gestire i pericoli naturali con il cambiamento climatico

Attualità | 13/11/2025

Sono trascorsi sette anni da quel giorno di fine ottobre in cui la tempesta Vaia si abbattè sull’Alto Adige con raffiche di vento che raggiunsero i 130 chilometri orari e sradicando migliaia di alberi: in totale in quell’occasione furono danneggiati circa 5900 ettari di bosco, pari all’1,7 per cento del patrimonio forestale altoatesino. Oggi la zone di Aldino, Nova Levante e Nova Ponente sono oggetto di studio da parte degli esperti affinché certe catastrofi possano essere evitate.

Esattamente sette anni fa oltre 2000 ettari di bosco nella zona intorno al Passo di Costalunga furono danneggiati dalla terribile tempesta Vaia. Grazie al coordinamento delle operazioni di rimozione e alla sinergia tra autorità, aziende e proprietari boschivi, recentemente è stato possibile portare a termine i lavori rapidamente e senza ulteriori danni. “L’Agenzia per la Protezione civile è partner del progetto X-RISK-CC, che in collaborazione con altre dieci istituzioni dell’arco alpino si occupa dell’adattamento agli effetti degli eventi meteorologici estremi legati al cambiamento climatico”, spiega Willigis Gallmetzer, direttore del Centro funzionale provinciale dell’Agenzia per la Protezione civile. 

Aldino, Nova Ponente  e Nova Levante 

In particolare, ad essere oggetto di studio è l’area colpita dalla tempesta Vaia ricadente nei territori comunali di Aldino, Nova Levante e Nova Ponente: proprio in questi Comuni l’Agenzia per la Protezione civile ha organizzato tre workshop ai quali hanno partecipato – oltre al personale del Centro funzionale provinciale, dell’Ufficio Meteorologia e prevenzione valanghe, dei Bacini montani e del Servizio forestale – anche rappresentanti delle amministrazioni comunali, delle organizzazioni di soccorso, delle organizzazioni turistiche e dei gestori di servizi essenziali. 

Sulla scorta dell’analisi dell’evento passato e delle proiezioni future in materia di fenomeni estremi, sono state approfondite tutte le tappe della gestione del rischio, dalle fasi di prevenzione e preparazione fino ad arrivare al superamento e alla ricostruzione, individuando contestualmente i settori che necessitano di miglioramento. 

Aggiornare i piani di pericolo

Da un confronto interdisciplinare, teso a definire misure concrete per affrontare al meglio gli scenari futuri, è anche  emersa la necessità di aggiornare i Piani delle zone di pericolo tenendo conto dei cambiamenti climatici, migliorare la comunicazione e introdurre un sistema di allerta precoce in caso di previsioni di eventi estremi.

La partecipazione al progetto di tutti i rappresentanti del territorio permette di sviluppare piani d’azione mirati per la gestione futura dei pericoli naturali, che andranno oltre i confini dei tre Comuni e fungeranno da modello per l’intero Alto Adige e l’area alpina.

L’Agenzia per la Protezione civile è partner del progetto X-Risk-Cc (“How to adapt to changing weather eXtremes and associated compound RISKs in the context of Climate Change”, in italiano “come adattarsi ai cambiamenti climatici estremi e ai rischi ad essi associati”). 

Il partner principale è il centro di ricerca Eurac Research; il progetto è finanziato dal programma Interreg Alpine Space 2021-2027.

Autore: Luca Masiello

Rubriche

La Scena Musicale

Kiuppo Production: un angolino di Giamaica all’ombra dell...

Sono trascorsi un paio d’anni dalla pubblicazione del primo capitolo dedicato al cosiddetto Riddi...

Mostra altri
La Scena Musicale
Senza Confini

Bilancio linguistico. Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno?

Il Barometro linguistico 2025 pubblicato dall’Istituto provinciale di statistica ASTAT offre un q...

Mostra altri
Senza Confini
Editoriale

I veri doni

Mi ha colpito molto, curiosando sui social media che frequento ormai da anni quasi solo per senso...

Mostra altri
Editoriale
Racconti dalla Bassa

La lunga storia di una breve ferrovia

Tra Bolzano e Laives è sempre esistito un legame stretto, quasi un cordone ombelicale fatto di mo...

Mostra altri
Racconti dalla Bassa

Orazio Gaigher, un medico e un pittore a Merano

Nato a Levico Terme, il 20 aprile 1870, frequentò le scuole a Cortina d’Ampezzo, a Bressanone e i...

Mostra altri
Balconorto

I droni #1

L’incanto che i droni esercitano sui bambini nasce da un insieme di fattori psicologici, sensoria...

Mostra altri
Balconorto
Invito alla scoperta

Waalweg di Marlengo e Castel Monteleone

In ogni stagione passeggiando lungo il Waalweg di Marlengo, è possibile godere di un paesaggio de...

Mostra altri
Invito alla scoperta
Scorci del capoluogo

La piazza dedicata all’imperatore Adriano

Piazza Adriano: importante crocevia tra via Druso, Corso Italia e via Roma, è intitolato ad un im...

Mostra altri
Scorci del capoluogo