La notizia dell’installazione di un possibile, nuovo semaforo nell’abitato di San Giacomo – in aggiunta a quelli spuntati come funghi dopo i lavori della nuova piazza e del nuovo complesso residenziale Amonn – ha infiammato la discussione tra i residenti, tanto tra le strade e nei bar quanto sui social network. La questione emersa, in breve, è questa: perchè non un nuovo semaforo all’incrocio tra la statale e la Via Maso Hilber, dove in orario di ingresso a scuola si formano delle code per chi è in uscita dalla via Hilber per immettersi sulla statale?
Si tratta sicuramente una situazione temporanea, aggravata dall’apertura del nuovo cantiere edile nelle campagne oltre la scuola dell’infanzia in lingua italiana ma – di fatto – è un problema che si risolve spontaneamente nel giro di un quarto d’ora o poco più. In paese ci si chiede quindi se un ennesimo semaforo sia davvero necessario a risolvere una situazione in cui, probabilmente, sarebbe sufficiente la presenza di un vigile urbano a regolare quel quarto d’ora bollente.
Il dibattito al bar giardino
La discussione tiene banco anche tra i tavolini del Bar Giardino, dove a ritrovarsi quotidianamente a parlare anche della vita di paese sono persone come le signore Luciana, Irma e Andreina che, a una sola voce, si dichiarano contrariate all’idea di un ulteriore incrocio semaforico, dopo che la popolazione ha atteso – finora inutilmente – una programmazione più funzionale del semaforo posto a regolazione del traffico tra la statale sulla nuova piazza e quello in entrata e uscita dalla via di accesso ai nuovi condomini Amonn.
“Era stato dichiarato che i nuovi semafori avrebbero dovuto far respirare il paese, scoraggiando il transito per San Giacomo di chi arriva da più a sud e prosegue in direzione Bolzano – ci dicono – e invece la situazione a noi sembra peggiorata. Anche perché i semafori non ci sembrano ben sincronizzati, per esempio nella zona tra il cimitero e il bar Campo, dove i semafori sono a brevissima distanza, appena scatta il verde quello subito successivo è rosso”.
La conseguenza di questo tira-e-molla tra il verde e il rosso di semafori così ravvicinati è proprio una coda di macchine che si muove a fisarmonica tra uno stop e l’altro, producendo quindi in sostanza fumi di scarico in abbondanza. L’impressione poi, è che la coda tra la via Maso Hilber e la statale nell’ora di punta sia esasperata dall’arretramento del semaforo precedentemente situato dopo il Residence “Alpenrose” e che oggi, invece, si trova immediatamente prima della curva.
Poiché il rosso scatta di frequente, le macchine provenienti da sud formano in quel punto un vero e proprio “tappo”, che spesso impedisce a chi è in uscita dalla via Hilber di immettersi con fluidità nel traffico diretto a nord.
La discussione anche sui social
Il dibattito è piuttosto infiammato anche sui social dove, come spesso accade, è l’ironia a farla da padrona.
È così che sui vari gruppi Facebook dedicati a San Giacomo e Laives, ci si chiede se San Giacomo arriverà ad avere più semafori che abitanti e c’è chi propone una rotonda possibilmente corredata di semaforo, fino all’iperbole della proposta di un passaggio a livello e un ponte levatoio.
Tra una battuta e l’altra però, sembra che nessuno o quasi tra i residenti abbia accolto di buon grado la proposta, lamentando ripetutamente un flusso di traffico che appare notevolmente peggiorato dalla nuova regolazione semaforica. Bisogna ricordare che, se anche una buona parte di non residenti si sposta in galleria – la popolazione del paese è cresciuta parecchio con il nuovo complesso residenziale.
C’è chi prova a proporre soluzioni più pratiche, come il coinvolgimento dei comitati di paese per discutere su più proposte. Molti sottolineano, sempre sui social, come invece sarebbe più saggio porre nuovamente in funzione il semaforo che regola l’incrocio con la Via Thaler, spento da diverso tempo, e di come la mancata regolazione di tale intersezione crei situazioni di pericolo ben maggiori dell’incrocio successivo, quello – appunto – oggetto del dibattito.
L’assessore spiega la situazione
Dall’amministrazione comunale però, pare arrivare una risposta rassicurante: con un ulteriore intervento, proprio in risposta alla diatriba scoppiata come una bomba, l’assessore alla mobilità Paolo Zenorini calma le acque. Non solo non vi è alcuna intenzione di installare un nuovo semaforo, ma si sta lavorando concretamente anche a un miglioramento dell’attuale – soffertissima – situazione degli incroci semaforici.
Nello specifico, il Comune sta lavorando insieme alla Provincia non solo per dotare i semafori esistenti di impianti di sicurezza per i non vedenti, attualmente non presenti, ma sopratutto per rendere la rete semaforica della frazione “intelligente”, sulla falsariga di impianti già esistenti sul territorio del comune di Bolzano.
Nello specifico, si tratterà di creare una cosiddetta onda che vada a integrare tutti i semafori compresi nel territorio di San Giacomo di competenza del comune di Laives e quelli bolzanini di Via Maso della Pieve. Questa operazione dovrebbe agevolare il flusso in transito nella frazione, soprattutto in vista dei lavori di ampliamento di Via Einstein, per i quali è uscito il bando alla fine del 2024, e che prevede la creazione di un sottopasso al posto dell’attuale incrocio semaforico verso la via Galvani, con conseguenze importanti sulla viabilità, poiché i lavori prevederanno in alcuni periodi anche il senso unico di marcia e la chiusura della galleria della variante.
Scongiurato quindi, a quanto pare, il rischio di un nuovo semaforo, resta da chiarire la tempistica per i miglioramenti annunciati, dal momento che i tempi previsti per i lavori di ampliamento di via Einstein, con un bando appena pubblicato, non sono sicuramente dietro l’angolo.
Vi è soddisfazione quindi, per il fatto che l’amministrazione pare non ignorare il problema della gestione del traffico a San Giacomo, ma la speranza naturalmente è quella di non dover attendere tempi immemori per vedere dei miglioramenti nell’attuale regolazione semaforica dove, anche solo per passare a piedi da una parte all’altra della strada in sicurezza, vien quasi voglia di addormentarsi dalla noia.
Autrice: Raffaella Trimarchi