Sono trascorsi quarant’anni da quel giorno in cui anche a Laives si decise di aprire una sezione della Croce rossa; e per celebrare l’evento c’è stata una grande festa al Centro Don Bosco di Laives.
Correva l’anno 1984: da tempo ci si era resi conto che l’attesa delle ambulanze in arrivo da Bolzano per la zona di Laives e della Bassa Atesina era troppo, impedendo spesso la necessaria tempestività. In quell’anno arrivava a Laives la prima postazione di soccorso della Croce Rossa, che ebbe inizialmente sede in una roulotte e con una sola ambulanza attiva, per poi trasferirsi in una tenda di soccorso nelle vicinanze del Centro Don Bosco; ed è stato proprio il Centro Don Bosco, anch’esso rinnovato negli anni, ad ospitare una grande festa per onorare questi primi 40 anni al servizio dei cittadini. Grande la partecipazione, e oltre alle autorità civili locali c’erano anche quelle militari (con la responsabile dei volontari di Laives Sandra Clemente a fare gli onori di casa) e tanti volontari: era presente anche un nutrito gruppo di “ex” che, nel corso di questi decenni, ha reso il loro prezioso servizio alla Cri. Un ruolo che è doveroso sottolineare – a ridosso proprio della Giornata del Volontariato istituita il 5 dicembre – perché, accanto al professionismo dei lavoratori della Croce Rossa, sono ogni giorno le decine di volontari della Cri che permettono di garantire i tanti servizi che vengono messi in campo a favore della cittadinanza. Ricordiamo infatti che, accanto all’attività di soccorso, sono molti altri gli ambiti in cui opera la Croce Rossa, dalla distribuzione di viveri al trasporto degli infermi, solo per citarne un paio. Oggi, la sezione conta una quarantina di volontari, diversi giovani, che hanno avuto un ruolo prezioso per esempio durante il periodo Covid, anche se è sempre più difficile coinvolgere le persone nel volontariato. Per questo sarà fondamentale nel prossimo futuro un impegno costante per riavvicinare soprattutto i giovani a realtà così importanti per le comunità e per le quali l’apporto del volontariato è vitale.
E al futuro la sezione laivesotta della Croce Rossa guarda con ottimismo, anche alla luce del trasferimento nella nuova sede in fase di costruzione, all’interno di quella che diventerà la Casa della Comunità, che vedrà la luce in Via Sottomonte e che ospiterà anche il nuovo Distretto. Spazi più grandi, maggiore vicinanza ad altre realtà che operano sul territorio e anche una maggiore sicurezza, con l’allontanamento del transito delle ambulanze dalla zona scolastica in cui si trova l’attuale sede della Cri.
Quella andata in scena al Centro Don Bosco non era la festa per un anniversario qualsiasi, è stata una celebrazione dell’intera comunità che da ormai 40 anni e, si spera, per molti altri ancora, può contare su una realtà preziosa. Un ringraziamento va pertanto a tutti coloro – professionisti e volontari – che ogni giorno, senza sosta, si adoperano per portare sostegno all’intera comunità della Bassa Atesina.
Autrice: Raffaella Trimarchi