Dal Comune di Laives è stata concessa l’autorizzazione ai ragazzi che avevano creato “l’orto abusivo” per coltivare il pezzo di terra abbandonato. Una grande soddisfazione la loro. E un lieto fine andato in scena con una bella inaugurazione.
Un rinfresco, tante persone, il taglio del nastro rosso e tanta allegria: così è trascorsa la mattinata di sabato 11 maggio a Pineta, nel quartiere Toggenburg, in occasione della inaugurazione dell’”orto abusivo”.
La denuncia
Ma facciamo un passo indietro: diverse settimane fa, un gruppo di giovani di Pineta si era messo anima e cuore a bonificare, dissodare e seminare un pezzo di terra incolto e abbandonato, in zona Toggenburg, dove alcuni di loro risiedono.
Soddisfatti del proprio operato, si erano però visti bloccare l’iniziativa dalla Municipale, avvisata da un residente della zona. Il reato? Aver occupato suolo pubblico, perché quel pezzetto di terra è – in effetti – proprietà del Comune. Ai ragazzi la cosa in effetti non è venuta in mente e hanno invece creduto di fare un favore alla comunità trasformando un pezzo di terra alla mercè delle erbacce e dei rifiuti, in un qualcosa di diverso. Dopo il blocco, però, l’intera comunità di Pineta si era mobilitata a sostegno del progetto, dimostrazione concreta che non tutti gli adolescenti – come spesso si vuol far credere, anche a causa di tanti episodi negativi avvenuti anche in paese – sono dei vandali e dei nullafacenti.
La solidarietà del paese
Tanto rumore, quindi, ma, in questo caso, non per nulla. I ragazzi sono stati infatti convocati in Comune dal Vicesindaco Seppi e dall’assessora Furlani e il lieto fine si è concretizzato nella autorizzazione ufficiale a trasformare quel pezzo di terra in un orto a tutti gli effetti.
Ed eccoci quindi di nuovo al taglio del nastro rosso, con i novelli “contadini” orgogliosi e emozionati insieme alle loro famiglie, che li hanno sostenuti.
“I nostri genitori erano felicissimi” – ci racconta Gabriel, uno dei promotori dell’iniziativa. “Ma quello che ci ha commosso di più è stata la partecipazione di tanti nostri compaesani, di tutte le età, che ci hanno portato sostegno, ma anche tanti doni, tra cui addirittura un fico e un ulivo, e soprattutto i tanti consigli utili che vengono da chi un orto lo coltiva da una vita”.
Si sono così visti anziani spiegare ai ragazzi come legare le pianticelle di pomodori, quanta acqua dare e molto altro. E l’apertura di un allaccio alla rete idrica sarà il prossimo passo, con una azienda locale che si è offerta di fornire gratuitamente ai ragazzi l’installazione di un impianto a goccia.
Questo a dimostrazione che le iniziative sane vengono premiate da slanci di autentica generosità da parte di una comunità che si è ancora una volta rivelata unita, anche tra generazioni.
Si prevede un ottimo raccolto
“Adesso abbiamo 80 piante di insalata che stanno crescendo e ben 40 piante di pomodori” continua Gabriel. “Progetti futuri? Intanto qualche bottigilia di sugo durante l’estate, con il primo raccolto e, magari, dell’olio piccante, visto che abbiamo anche tanti peperoncini”. Quindi non solo un passatempo per i 3 ragazzi attivi con continuità nell’orto, ma anche per gli altri amici che collaborano quando possono. Dietro un orto e l’uso dei suoi prodotti c’è tanto lavoro. Quindi l’idea è quella di ricavare nel terreno anche un piccolo spazio relax con un ombrellone e un paio di sedie – il sole in estate batte tutto il giorno – per riposarsi tra una zappata e l’altra e fare quattro chiacchiere tra amici. Il futuro di quello che ormai rimarrà affettuosamente denominato “l’orto abusivo” sembra roseo a tutti gli effetti. L’augurio per questi ragazzi è quindi quello di non perdere l’entusiasmo per il loro progetto e continuare a sostenere con decisione le proprie scelte, come hanno fatto in questo caso! Grazie ragazzi, per aveci dimostrato che c’è una bella gioventù su cui contare.
Autrice: Raffaella Trimarchi