Correva l’anno 2014, quando otto amici legati da una passione comune decisero di fondare l’attuale gruppo dei “Ferroamatori” di Salorno, una realtà associativa che conta oggi una cinquantina di soci e che il prossimo anno compirà dunque i suoi primi dieci anni dalla fondazione.
Quello dei dieci anni è un traguardo del quale il presidente, Diego Romanelli, va davvero fiero: “La nostra attività si divide in vari settori, a partire dallo storico, particolarmente importante per la costruzione del nostro plastico modulare, per adesso arrivato a 65 metri di tracciato”.
Presidente Romanelli, qual è il fil rouge che vi lega all’interno di questa realtà?
Senza dubbio è la nostra passione comune verso il mondo ferroviario in tutte le sue sfaccettature, dalla storia dei treni alla riproduzione dei modellini. Nel nostro gruppo qualcuno è del mestiere, ma la maggior parte sono simpatizzanti, interessati alla tecnica che c’è dietro al mondo ferroviario. Tant’è che abbiamo recuperato documenti, manufatti e pure dei cimeli: i primi libri che abbiamo nella nostra biblioteca associazionistica sono datati 1934 – 35.
Cosa intende quando parla di manufatti e cimeli?
Si tratta di attrezzi storici utilizzati in questo mestiere, quali vecchi trapani, contachilometri e bilance non più in uso, ma che sono stati parte della storia delle ferrovie. Abbiamo anche biglietti di diverse epoche, come pure dei berretti e delle divise.
Dei molti oggetti, qual è il più pregiato all’interno della collezione?
Il banco di guida della prima locomotiva elettrica a corrente continua italiana, realizzata attorno al 1927. È un oggetto di grande pregio e piuttosto datato, appartenente alla “E 626”: la prima locomotiva elettrica delle Ferrovie dello Stato.
E l’attività di modellismo?
È una grande fetta della nostra attività associativa. Partecipiamo annualmente a varie fiere nazionali, come a Verona, dove siamo presenti con un nostro spazio da ben otto anni. Abbiamo riprodotto diverse linee locali e vari settori della ferrovia del Brennero, ci siamo dilettati anche nella realizzazione di modelli che riproducono stazioni quale quella di Salorno così com’era negli anni Ottanta. Ma ci siamo occupati anche dei “diorami”, ovvero riproduzioni modellistiche di quelle ferrovie oggi scomparse quali la Bolzano – Caldaro.
La vostra passione verso il mondo ferroviario attrae anche i giovani?
Quando siamo partiti eravamo un gruppo di soli giovani. Adesso la nostra associazione spazia fra le varie fasce d’età: abbiamo anche degli iscritti che frequentano le scuole medie. È un particolare decisamente importante, perché uno dei nostri obiettivi è proprio trasmettere la cultura ferroviaria, nonostante il fatto che questa in Trentino Alto Adige non sia presa in debita considerazione.
Progetti per il futuro?
A brevissimo ci sarà l’apertura della nuova sede nell’ex magazzino merci della stazione di Salorno. Ma non sarà una semplice sede, sarà anche un luogo espositivo, nel quale vorremmo mettere in mostra parte del patrimonio modellistico e del materiale storico su cui possiamo contare.
Autore: Daniele Bebber