Prosegue il viaggio alla scoperta delle compagnie teatrali amatoriali della Bassa Atesina che recitano in italiano. Questa volta, protagonista della storia è il Circolo Culturale Negrelli di Ora, da poco reduce della propria rassegna in grado di riscuotere un interessante successo.
“Tutto nasce dopo la guerra, quindi siamo tra il 1945 e il 1950, dall’idea di don Clemente Deflorian, allora parroco di Ora e curatore dell’oratorio – racconta il presidente del gruppo amatoriale, Ivan Sgarbossa – L’intento era quello di diffondere cultura e favorire le relazioni fra persone proprio attraverso la recitazione, lo spettacolo”.
Presidente Sgarbossa, come fece don Clemente a promuovere la cultura del teatro?
Fece costruire nella propria parrocchia il centro giovanile e il teatro appunto; dopo la scomparsa del sacerdote restò attivo solo il teatro della scuola elementare grazie al maestro Domenico Mosuto.
Oggi recitate per lo più in italiano, ma in passato avete proposto degli spettacoli in dialetto…
I primi tempi siamo partiti portando in scena delle farse, piccoli componimenti divertenti. Poi siamo passati alle commedie più strutturate. In questo senso abbiamo fatto un sorta di percorso partendo con il dialetto e poi, per uscire dai canoni classici, siamo andati avanti provando a recitare in italiano, e ci siamo riusciti: abbiamo anche ottenuto diversi riconoscimenti.
Che tipo di riconoscimenti?
Nel 2013 con “La baita degli spettri” abbiamo ottenuto tutti i premi del palcoscenico trentino di quell’anno. Poi, con “Il mistero dell’assassino misterioso” di Lillo&Greg, abbiamo vinto il concorso nazionale Sant’Urbano a Padova.
Ricorda altre commedie interpretate in questi anni?
Quando abbiamo iniziato in dialetto, penso a “Robe da Ciodi” di Antonia Dalpiaz. O “L’usel del marescial” di Loredana Cont. Poi, quando abbiamo iniziato ad esibirci in italiano, penso a “L’incidente”, un testo di Luigi Lunari, o “Il colpo della Strega” scritto da Graam. Anche questo ci ha consegnato dei premi nel circuito Cofas.
In quanti siete?
Siamo quattro attori e cinque, sei assistenti. Il Covid non ha aiutato, però abbiamo tre persone che dovrebbero iniziare a breve.
Progetti futuri?
Provare a riprendere un po’ il ritmo; stiamo cercando i testi per una nuova commedia e anche persone che, come noi, abbiano voglia di impegnarsi.
Autore: Daniele Bebber