“Uniamo le generazioni”

Attualità | 17/11/2022

Come vivono gli anziani a Laives? Difficile dirlo, soprattutto se non si rientra in questa categoria. Così, dal Comune si è deciso di sondare il terreno per capire se sarà possibile costituire un apposito Comitato. Il risultato si è rivelato una sorpresa, tanto che si sta già pensando in grande: trovare, in un futuro, un punto di contatto fra giovani e anziani.

Tecnicamente lo si chiama “avviso d’interesse”, un documento che esce dagli uffici del Palazzo municipale, uno dei tanti, in quel tipico bianco-nero che sa di burocrazia. Si puntava a comprendere se per caso qualcuno fra gli “over” di Laives avesse intenzione di far parte di un Comitato anziani, nel caso si decidesse di costituirlo. La sorpresa è stata enorme per tutti, tanto da colorare con tinte allegre anche quel foglio protocollato. “C’è davvero molto interesse, possiamo farcela”, spiega Paolo Brunini, direttore dell’ufficio Sociale e cultura.

Dottor Brunini, dunque per la prima volta il Comune di Laives potrà contare su un comitato anziani?
Pare proprio di sì, e ci sembra davvero una bella novità. A differenza di quello per i giovani, il Comitato anziani non deve essere necessariamente costituito, è facoltativo. Così, ragionando con l’assessora Furlani, abbiamo deciso di pubblicare un avviso d’interesse. Al giorno della scadenza sono arrivate ben nove candidature, che per un avviso pubblico apparso su un profilo istituzionale è davvero tanto. La normativa prevede che il Comitato possa essere formato con più di nove persone, quindi in teoria potremmo già fondarlo, ma vogliamo ancora aspettare un po’: non è escluso che arrivino altre candidature.

Chi sono questi candidati?
Alcuni li conosciamo, altri sono dei nomi nuovi; molti di loro fanno già parte di qualche associazione, alcuni sono attivi all’interno dei direttivi, altri hanno dichiarato di avere del tempo per dedicarsi a questo progetto. Siamo sinceramente soddisfatti del risultato, anche perché non ci aspettavamo nulla: se l’avviso non avesse dato dei frutti, tutto si sarebbe risolto in una bolla di sapone, e sinceramente pensavamo che questo sarebbe stato il futuro di questo progetto.

Quali sono i prossimi passi? Che cosa vi aspettate?
Intanto, dal punto di vista formale, dobbiamo iniziare a stendere un regolamento che sarà poi portato in Consiglio comunale per l’approvazione. Ma soprattutto ci aspettiamo di imparare dai rappresentanti della Terza età, vogliamo dialogare con loro, capire realmente quali sono le loro necessità, i loro desideri, chiederemo che cosa possa fare la Pubblica amministrazione per loro. Ma il sogno più grande è riuscire a far convivere in qualche modo il Comitato anziani con quello dei giovani, far dialogare le due generazioni, magari creare dei progetti in comune. È una strada lunga, non facilissima, ma siamo sicuri che ci riusciremo, e che questo progetto ci porterà risultati insperati.

Un nuovo Comitato per parlare coi giovani

“I giovani di Laives hanno bisogno di essere ascoltati, non giudicati. E soprattutto non hanno bisogno di ostacoli burocratici che possano ostacolare la loro creatività”: sintetizza così, l’assessora al sociale Claudia Furlani, la decisione di riformare il Comitato giovani e crearne uno ex novo.

Assessora Claudia Furlani, un nuovo comitato per i ragazzi?
Ci stiamo lavorando da tempo, ce ne era bisogno, perché così come è formulato oggi, il Comitato giovani non funziona; in realtà non ha mai funzionato a dovere, troppi intoppi burocratici, troppi cavilli e poco dialogo. I giovani mal si prestano ad operare in un apparato burocratico come quello comunale, per cui è stato deciso di mettere mano al regolamento del comitato giovani per farlo funzionare meglio e dargli finalmente un senso.

Come, in che modo?
Abbiamo costituito un gruppo di lavoro per lavorare al nuovo regolamento in cui abbiamo coinvolto sia la parte amministrativa che la parte politica: la maggioranza e l’opposizione. Il nostro scopo è rendere questo organo più apolitico possibile affinché serva davvero alla cittadinanza, senza pensare agli schieramenti di parte e dunque alle possibili divergenze che ci possono essere fra maggioranza e opposizione. Abbiamo oltretutto la fortuna di avere due rappresentanti della gioventù in consiglio, che abbiamo voluto coinvolgere: Maximilian Ebner dell’Svp e Simone Pellizzari della Lista civica, quindi un rappresentante della maggioranza e uno dell’opposizione. Nel gruppo di lavoro figura anche il presidente del consiglio Paolo Castelli e io come assessora.

Di cosa hanno bisogno i giovani oggi a Laives?
Hanno bisogno di essere ascoltati, seguiti e soprattutto non giudicati. Credo che il progetto che abbiamo portato a termine in zona Galizia sia vincente: abbiamo fatto installare una pista da skate, poi abbiamo messo un tavolo da ping pong ed i canestri per il basket; i ragazzi hanno iniziato a ritovarsi proprio lì, giocano, si divertono, hanno la possibilità di praticare dello sport e di scoprirne anche di nuovi.
Insomma, ci sembra un successo, ci pare di aver donato loro finalmente un luogo fisico di ritrovo, quello che prima mancava. Un comitato ad hoc può servire anche per questo: per trovare una risposta alle nostre domande da adulti; e queste risposte ce le danno proprio i giovani.

Ma non ci sono i centri giovanili?
Sì, certo, e funzionano anche benissimo; ma credo ci fosse il bisogno di trovare una “piazza” per chi non ha intenzione di passare del tempo in posti “istituzionali”; lo skatepark è un luogo informale, in cui i ragazzi possono esprimersi in maniera più autonoma. Certo, non sono lasciati allo sbando, anzi, in zona ci sono degli educatori all’opera, che controllano, ma soprattutto danno loro una mano ad esprimersi.

Autore: Luca Masiello

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