Il nuovo campo di padel a Laghetti

Attualità | 21/4/2022

“È semplice, immediato e possono farlo tutti e a tutte le età: pensi che l’altro giorno ha giocato anche mia madre, che ha 73 anni!”, così risponde David Rossi, presidente del Tennis Club Laghetti, quando gli chiediamo come mai il padel piaccia così tanto. Un successo tale che diversi comuni della Bassa si stanno attrezzando: a breve è prevista l’apertura del campo di padel a Pineta, ma Laghetti ha battuto tutti sul tempo e lo scorso 26 marzo ha inaugurato il nuovo campo di Padel, presso il Tennis Club. Per chi ancora non lo conoscesse: potremmo definire il padel un cugino del tennis, perchè si gioca con palla e racchetta, ma ha molte meno pretese ed è molto più approcciabile. Ne abbiamo parlato con Rossi.

Da dove arriva il padel?
È uno sport originario del Sud America, che ha preso poi piede in Spagna e adesso è diffussisimo nel Norditalia; in città come Milano o Bologna ci sono centinaia di campi da padel… tutti impazziscono per questo gioco.

Come mai?
Perché è semplice; non è come il tennis, per cui devi essere coordinato nei movimenti e allenarti molte ore prima di cominciare a divertirti veramente. Il padel è intuitivo e per praticarlo basta essere mobili.

Per chi non ha mai giocato a padel: come dobbiamo immaginarcelo?
Un po’ come i racchettoni da spiaggia… un mix tra tennis, squash, ping pong e, appunto, racchettoni da spiaggia. Ma, come detto, non serve fare chissà che tiro o avere chissà che doti, basta un po’ di occhio sulla pallina e colpire, non star li “come un cucco” !

Come mai l’idea del campo a Laghetti?
Avevamo uno spazio vicino ai campi da tennis qui al Tennis Club e abbiamo pensato che poteva essere una bella occasione per essere più attrativi. Il Comune ci ha dato il permesso e ha messo a disposizione circa 25 mila euro per le opere preparatorie, mentre gli altri 40 mila euro per la realizzazione li ha messi la società come Tennis Club.

Insomma il campo è costato un po’ e non è “piovuto dal cielo”…
Certo, ma in confronto ad altri impianti non è molto costoso. Le faccio un paragone: basti pensare che per un campo da tennis, se si ha il terreno vuoto, costa almeno 200 mila euro.

A proposito: quali sono le differenze rispetto al campo da tennis?
La grandezza, che per il tennis è 36 per 18 metri, per il padel si riduce a 20 metri per 10. Intorno al campo di padel ci sono delle pareti – il senso è che la pallina resti dentro. Nel nostro caso abbiamo inserito delle pareti di vetro. Si gioca un’ ora e mezza, e natualmente qui si possono nolleggiare racchette e palline.

Il campo è fresco di inaugurazione: come stanno andando questi primi giorni?
Certo qui non è come nelle altre città d’Italia in cui si litiga per trovare un’ora libera, ma abbiamo diverse ore prenotate ogni giorno e con la bella stagione verrà preso d’assalto.

E come procede al Tennis Club?
Grazie anche alla gloria locale Sinner, il tennis negli ultimi due anni ha avuto nuovo slancio; ogni anno aumentiamo il numero dei soci, ora siamo ad oltre i 130 iscritti.
Molti provengono anche da altri comuni come Salorno, Cortina, Laives Bronzolo, ma anche Bolzano. Da noi c’è un ambiente familiare, un clima rilassato e non agonistico.

Avete anche giovani tennisti?
Il tennis è uno sport che si pratica in genere da bambini, poi spesso in età giovanile si smette, per tornare sul campo più tardi, tra i 30 e i 35 anni, magari dopo che si è giocato a calcio. Comunque nella prima settimana di chiusura scolastica faremo un camp in cui si potrà giocare a tennis e padel e con vicino anche un campo di calcetto e dei canestri: crediamo sia una buona strada per far assaggiare un po’ tutti gli sport ai ragazzi e condividere dei momenti di divertimento insieme.

Autrice: Caterina Longo

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