Nasce dall’esigenza di ripensare il nostro rapporto con la natura e con l’ambiente la mostra “On touching” di Mirijam Heiler, visibile al Kunstforum di Egna fino al 23 aprile prossimo. La giovane artista brissinese, che è anche un’appassionata scalatrice, rivendica l’importanza “dell’esserci nel momento presente, reale. Come solo un contatto fisico può fare”– di qui il titolo della mostra “On touching”. La mostra inizia con un’immersione in una piccola giungla di piante e continua con collage fotografici, dipinti e installazioni (tutte inedite) che incarnano incontri e commistioni – tra corpi umani, la natura e la tecnologia. L’incontro tra essere umano e tecnologia non è nuovo – basta pensare al cellulare che teniamo attaccato costantemente al nostro corpo o alle lenti a contatto, impianti e protesi, che sono ormai parte di noi. Tecnologia al nostro servizio, almeno così crediamo. Ma cosa accade se la tecnologia prende le forme di delicate antenne metalliche, che come quelle di una lumaca reagiscono alla nostra presenza, come avviene nell’installazione concepita da Heiler? O se è la natura a “invadere” noi e non viceversa?
È quanto vediamo nei collage fotografici dell’artista, in cui schiene, gambe e braccia sono percorse da conformazioni di cespuglietti muschiosi o sassi. Altre installazioni hanno l’aspetto di una colonna vertebrale, rosea, perfetta, come quelle che vediamo nelle illustrazioni dei libri di scienze; peccato però che ci siano parti strane, prolungamenti anomali, che “non tornano”. Heiler costruisce così immagini pure, pulite, che però ci lasciano addosso una sottile inquietudine. E non solo perchè gli arti appaiono mutilati e i corpi sembrano aver perso i rispettivi proprietari/e, che non hanno volto. Un’atmosfera di freddezza attraversa i corpi asettici in queste immagini perfette. Forse è necessaria per guadagnare uno sguardo più distaccato e asciutto. Perchè non c’è nulla di “caldo” nel contatto raccontato dall’artista; forse per suggerici che l’incontro tra essere umano e natura non è scontato, e potrebbe farsi minaccioso. Il punto di partenza dell’artista, a livello teorico, è il pensiero della filosofa americana Donna Haraway, le cui teorie hanno avuto e stanno avendo grande influenza su molte generazioni di artisti. Semplificando, la studiosa auspica – tra l’altro- il superamento della contrapposizione essere umano/natura, o meglio del dominio dell’essere umano sulla natura, che si sente al centro dell’universo. Eppure, facendo salti indietro nella storia e nelle culture, nell’antichità questo rapporto non è sempre stato giocato sulla contrapposizione. L’arte e la letteratura ne sono lo specchio. Basti pensare alle tante storie raccontate nei miti greci, alle tante divinità che – per amore o per sfuggire a qualche punizione- si trasformano in piante o animali. Una fra tutte, la bella Dafne, che per sfuggire alle brame amorose di Apollo si trasforma nell’albero di alloro. Per secoli pittori e scultori hanno immortalato queste storie di trasformazioni in dipinti, affreschi e sculture, facendole sembrare “naturali”. Oggi il mito è lontano, la tecnologia avanza e l’incontro uomo /natura non ha più nulla di fluido. Èinevitabile che le opere di arte contemporanea restituiscano questa difficoltà e “freddezza”, per essere da sprono verso un ripensamento. E certo non guasta che artiste come Heiler lo sappiano fare anche con un tocco di sofisticata e surreale eleganza. Info: Mirijam Heiler, On touching, Kunstforum Unterland – Galleria della Comunità Comprensoriale Oltradige – Bassa Atesina, Portici 26, Egna. Dal 9 al 23 aprile, da martedì a sabato, ore 10-12 e 16-18. Inaugurazione il 09.04.2022, ore 2. L’ingresso alla mostra e all’inaugurazione è libero e gratuito. Durante la mostra saranno osservate tutte le linee guida anti-Covid19 in vigore.
Autrice: Caterina Longo
Rubriche
Editoriale
Bombe e bandiere
È più di un mese che nella nostra ridente terra tra i monti non si fa altro che parlare di bandie...