Capita anche a tutti, a fine anno, di sentirti appesantiti dagli eventi accaduti e di aspettare l’inizio dell’anno nuovo come fosse una nuova porta che si apre per farti entrare in uno spazio di possibilità.
Tutti noi, familiari e “carepartner” di persone che vivono con demenza, abbiamo lasciato alle spalle 365 giorni in cui la vita ci ha lanciato nuove sfide, ci ha fatto qualche “sgambetto”, lasciandoci forse quella sensazione di vuoto e di stanchezza che rendono le giornate più impegnative da vivere e la tendenza a lamentarci.
L’insieme delle esperienze dell’anno passato assomiglia ad uno stagno pieno di acqua torbida nel quale diventa complesso distinguere cosa pulsa di buono in profondità, perché il fango ne oscura la limpidezza.
Vivere accanto ad una persona con demenza richiede molte energie e la stanchezza davvero a volte può intorpidire il nostro presente e anche il nostro passato.
Alla luce di questo “sentire”, come possiamo filtrare l’acqua di questo stagno per vedere con più chiarezza attraverso essa, per poter riconoscere la natura di ogni momento vissuto e lanciare così uno sguardo diverso all’anno passato?
La gratitudine è il nostro filtro, il setaccio attraverso il quale far scorrere il nostro vissuto depurandolo da ciò che lo rende inafferrabile, incomprensibile, illogico.
Ecco perché in questo articolo ti propongo un paio di occhiali e due paia di scarpe per guardare al tuo 2021 e per spalancare il cuore al 2022: gli occhiali sono rappresentati dalla gratitudine che scientificamente è l’emozione più potente capace di trasformare la biochimica del nostro corpo, mettendo in circolo delle molecole straordinarie che diventano i mattoni per costruire il nostro benessere. Non si tratta di una magia, è la fisiologia stessa del nostro corpo che per “stare bene” ha bisogno di produrre neurotrasmettitori specifici come la serotonina e le endorfine che influiscono sul benessere sia psicofisico che emozionale e sulla creazione di relazioni più profonde e soddisfacenti.
Accompagnare noi stessi a coltivare la gratitudine diventa una strategia per vivere in pienezza le giornate e per leggere gli eventi passati con gli occhiali speciali della riconoscenza.
Da dove iniziare?
Munisciti di quaderno e penna, scrivere ti aiuterà a rischiarare le acque torbide dello stagno facendo sedimentare il fango e brillare l’acqua di rinnovata purezza.
Creati uno spazio: uno luogo fisico ed uno spazio temporale da dedicare ad una “re-visione consapevole” del tuo 2021. Regalati alcuni momenti in cui ri-guardare a quanto accaduto nel corso dell’anno appena trascorso scegliendo di indossare occhiali nuovi.
Ripercorri il tuo anno: con l’aiuto di fotografie che hai scattato o appunti nel tuo diario o sul calendario, vai alla ricerca delle esperienze che hai vissuto. Metti a fuoco ogni momento, i fatti e le emozioni che hai vissuto che forse risuonano ancora dentro di te.
Soffermati sulle esperienze che “senti” essere state più significative per te, lasciandoti sensazioni piacevoli. Rispetto a queste, per che cosa in particolare ti senti grata/o? Quali persone hanno contribuito a rendere “bello” quel momento? Le hai ringraziate esplicitamente per la gioia che ti hanno donato? Qual è stato l’ingrediente speciale che ha reso memorabile l’istante?
Scrivi sul tuo quaderno le tue riflessioni.
Ora dirigi la tua attenzione a ciò che ti ha fatto soffrire, fisicamente o emotivamente. Inforca bene i tuoi occhiali della riconoscenza e impegnati a scorgere in quella particolare situazione alcuni elementi per cui essere grata/o. Lo so, è una sfida, ma se non ti fermi di fronte all’apparente incongruenza di questa richiesta, potrai realmente sperimentare il potere trasformante di ogni lezione che la vita offre. Chiediti. Quale aspetto di quell’esperienza mi ha richiesto di dare il massimo di me stessa/o?
Posso essere riconoscente a me stessa/o di essere riuscita/o a trovare in me le risorse per attraversare quella situazione? Quali aspetti che dipendono da me sono migliorabili? Cosa mi ha insegnato quell’esperienza? Come mi ha fatto crescere? Posso custodire questo dono con cura in modo da avere nel mio bagaglio uno strumento in più per vivere le prossime esperienze facendone tesoro?
Il filtro della gratitudine ripulisce il passato e ci fa guardare al futuro con più chiarezza. La ricerca ha dimostrato nei suoi innumerevoli studi a riguardo, che allenare uno sguardo grato nella vita di tutti i giorni riduce lo stress e ha un ruolo importante nel superare i traumi aumentando la resilienza.
E le scarpe? Ecco due paia di scarpe speciali. Le modalità per allenare il muscolo della gratitudine sono molteplici e se scegli di farla diventare una dei protagonisti della tua vita, ecco un paio di suggerimenti:
Dai un perché al tuo grazie: M. Seligman, principale esponente della psicologia positiva, dice “quando dici grazie dillo con profonda consapevolezza, dillo guardando la persone negli occhi, dillo mantenendo un po’ lo sguardo, fai un piccolo sorriso, ma soprattutto non dire mai solo grazie.
Di anche “ti sto ringraziando perché”, mettendo accanto sempre il tuo perché. Questo scatenerà qualcosa di magico nella relazione tra te e l’altra persona. Ogni grazie senza un perché è un grazie vuoto, è un grazie di buona educazione, ma non è un grazie che arriva al cuore dell’altra persona. Allenati a dire grazie con il tuo perché. Dillo alla cassiera, al barista alle persone di cui hai cura. Allora la gratitudine diventa un atto rivoluzionario di cambiamento, per te e per gli altri.
La pietra della gratitudine: aiuta te stesso a ricordare il proposito di avere uno sguardo grato alla vita, ponendo sul tuo comodino una pietra in modo visibile. Alla sera appoggiala sul palmo della mano e chiudi le dita. Ripensa alla tua giornata e distilla con cura ogni cosa per cui essere grata/o. Ricerca nelle cose più semplici, nel sorriso di riconoscenza del tuo caro quando hai cura di lui, nella telefonata di un’amica, nel sapore speciale del piatto che hai preparato, nella pagina di un libro, nelle comodità che ti offre la tua casa. Tutta la tua giornata ti può suggerire infiniti motivi di gratitudine. Quando mentalmente hai terminato il tuo elenco, porta la mano con la pietra nel tuo cuore accompagnando il gesto con un sorriso.
Giorno dopo giorno, la gratitudine, come un pennello colorato, tingerà le tue giornate di nuovi colori e donerà vivacità alle tue esperienze permettendoti, alla fine del prossimo anno, di guardare al tempo trascorso pronunciando quel “grazie” capace di trasformare ogni evento in una opportunità di crescita.
Autrice: Roberta Lenzi Sente-Mente Felicitatrice