“Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco” recita un antico detto. Ed è proprio facendo, o meglio facendo assaggiare ai bambini cibi e vivande da tutto il mondo che l’iniziativa “In viaggio con Gastone” mira favorire l’integrazione e la conoscenza. Il progetto, che ha preso il via lo scorso mercoledì, proporrà ogni mese agli alunni di elementari e medie che frequentano la mensa scolastica un piatto tipico di un paese del mondo. Ad aprire questo giro del mondo gastronomico sarà la Romania con la ciorba, tipica zuppa di verdure, accompagnata da cevapcic, cappucci brasati e verdura. Seguiranno poi il Pakistan con il riso basmati e il chicken tikka e la chana chat, legumi preparati in un certo modo. E poi via in Cina con alcuni classici : involtini primavera e riso alla cantonese. “Il progetto nasce da un’idea interna al Comune: abbiamo preso un mappamondo e tracciato una rotta virtuale con delle soste, da est a ovest, in diversi paesi. In accordo con i cuochi della mesa abbiamo poi valutato la fattibilità nella realizzazione delle pietanze, perché serviamo centinaia di bambini. Abbiamo poi deciso di estendere il progetto coinvolgendo anche le scuole, che, prendendo spunto dalle particolarità di ogni piatto, potranno raccontare la storia e la vita dei diversi paesi” racconta Paolo Brunini, dirigente dell’ufficio sociale e cultura che ha messo a punto il progetto, con il sostegno di Claudia Furlani, assessora alla scuola e al sociale, che, senza nascondere il suo entusiasmo per l’iniziativa spiega. “Portando sulle tavole dei nostri ragazzi i piatti da tutto il mondo li avviciniamo ad altre culture in maniera giocosa e favoriamo l’integrazione – sarebbe bello se in futuro, viaggiando, i giovani ritrovassero e riconoscessero quei sapori che hanno già assaggiato da noi: ecco questo è uno degli obiettivi che ci sta molto a cuore. Inoltre, a seconda del paese toccato, si coinvolgono gli alunni che provengono da altri paesi, ad esempio il Pakistan”.
Il progetto ha una sua mascotte e simbolo, Gastone, lo chef della refezione. Il simpatico cuoco compare di volta in volta sui menu scolastici con la bandierina del paese di riferimento e “oltre ad essere un marchio ci piacerebbe utilizzarlo come riferimento per consigli e reclami”, spiega Brunini. Il progetto sta piacendo alle scuole – otto classi delle Gandhi hanno aderito e si legheranno ai piatti dal mondo per delle lezioni sui diversi paesi. Intanto c’è molta attesa per i menu dagli Stati Uniti e dal Messico. Siamo in aria di hamburger e patatine, ma niente allarmismi: “Gli hamburger saranno fatti in casa ed il menu è stato discusso con la dietista”, precisa Furlani. “Sarà un’occasione per spiegare il concetto di fast food e sensibilizzare sul tema, perché sappiamo che con i piccoli non ha senso proibire e basta, ma occorre ragionare”.
Autrice: Caterina Longo