Castelfeder, l’Arcadia nell’Unterland

Attualità | 14/10/2021

Nel cuore della Bassa Atesina si trova la collina di Castelfeder, per molti aspetti il territorio più rilevante e seducente di questo tratto della valle dell’Adige. Definita l’Arcadia del Tirolo, il suo paesaggio è caratterizzato da roccia porfirica arrotondata al termine dell’ultima era glaciale, prato arido, numerosi stagni e, soprattutto, maestose querce. Insomma, un ambiente bucolico che corrisponde perfettamente al “paesaggio ideale” che portiamo nell’anima.
Certo, non basterebbero le pagine di un libro per descrivere Castelfeder e la sua storia millenaria: dal neolitico alle culture del rame, del bronzo e del ferro fino al tardo medioevo. Siti preistorici, villaggi retici, il castrum romano (da qui passava la vecchia strada romana – ancora visibile – diretta a Pons Drusi e Tridentum), la roccaforte longobarda (ne parla F. Brandis nel 1678, mentre v. Wolkenstein accenna alla “popolazione antichissima di Castelfeder”) e castelli medievali hanno ospitato, nei secoli, genti di varie origini: italiche, retiche, etrusche, latine e germaniche. Tracce di templi, roghi votivi, chiese (splendide le rovine della cappella gotica del VI secolo di Santa Barbara e già dedicata a S. Vigilio), necropoli, vasche misteriose scavate nella pietra, levigate rocce della fertilità (si potrebbe approfittarne in questi tempi di scarsa natalità), mura di varie epoche (come le bizantine “Kuchelen” erette per proteggere il luogo dalle incursioni dei Bavari “bolzanini”) offrono al visitatore, insieme alle centinaia di reperti (domestici, bellici e religiosi) portati alla luce dal lavoro certosino degli archeologi, uno spaccato straordinario del passato di questa terra di confine con lo sguardo perennemente rivolto ai quattro punti cardinali: attitudine fortunatamente conservata fino ai giorni nostri.

Kuchelen e roccia della fertilità
foto servizio: David Kruk


Castelfeder, ai cui piedi sorse Endidae mansio (poi Ennemase), mercato e porto di rilievo, rappresentava uno snodo viario di vitale importanza: non solo tra Alpi e pianura padana, ma anche verso la Val di Fiemme e Feltre. La sua posizione a 200 metri di altezza consentiva di sorvegliare bene anche il fiume Adige e lo storico attraversamento di Gmund. Deve il suo nome attuale (quello antico, ahimè, è andato perduto) ad un patto (castrum foederis) tra Longobardi e Bavari che all’epoca si contendevano la Bassa Atesina o, forse, ad un castrum vetus eretto dai signori di Enn nel XIII secolo e poi distrutto.
Il tempo scorre lento, a Castelfeder, a volte sembra addirittura svanire. Allora, tra lo scampanellio monotono di qualche mucca e il fugace ronzio delle automobili sulla strada delle Dolomiti, è facile abbandonarsi alla sinuosa armonia dei prati solitari che si aprono inattesi sui terrazzamenti che sboccano nei vigneti del fondovalle, delle maestose querce millenarie o al saliscendi di sentieri incuneati nella pietra che non conducono più in nessun luogo. Anche se non dimentichiamo mai che tutto ciò è stato plasmato dalla mano degli uomini antichi, per il breve tempo di un mattino ci illudiamo di essere capitati nell’ultimo angolo di giardino dell’Eden rimasto come nostro Signore l’ha creato.

Foto principale: Santa Barbara

Autore: Reinhard Christanell

Rubriche

Editoriale

Vacanze…

Il mese di luglio, chissà perché, mi porta a pensare a tutti coloro che si mettono a disposizione...

Mostra altri
Editoriale
Senza Confini

L’isola che non c’è ma che potrebbe esserci (almeno un po’)

Nel 1525 – proprio 500 anni fa – il Tirolo fu sede di una rivolta contadina scoppiata sull’onda d...

Mostra altri
Senza Confini
La Scena Musicale

Mirko Giocondo alla guida dell’ultima corsa per Chinatown

È un musicista eclettico e prolifico Mirko Giocondo, uno a cui piace percorrere vari sentieri: ch...

Mostra altri
La Scena Musicale
#qui_foodstories

Controfiletto alla cipolla con patate arrostite

Ingredienti Preparazione: circa 50 minuti, per 4 persone Salsa alla cipolla400 g cipolla40 ml oli...

Mostra altri
#qui_foodstories

La lettera di San Vigilio e l’evangelizzazione

Il Cristianesimo impiegò molti secoli per “conquistare” l’Occidente e, in particolare, la valle d...

Mostra altri

L’agricoltura biologica ante litteram 

Il Novecento può considerarsi il secolo della ricerca e della sperimentazione agricola. Donne com...

Mostra altri
Scorci del capoluogo

In Zona una strada dedicata a Dürer

In zona aeroporto si trova una via minore, ma ugualmente importante perché dedicata a un grande d...

Mostra altri
Scorci del capoluogo