Domenica 2 ottobre scorso è arrivata a Ora “La Skarrozzata”, un’iniziativa nazionale nata nel 2011. Con l’intento di sensibilizzare ed educare alla diversità, i cittadini percorrono le strade delle città con sedie a rotelle, per testare le barriere architettoniche presenti sul territorio. Ad Ora in tanti hanno girato per le vie del paese in una passeggiata collettiva e inclusiva, sperimentando cosa significa muoversi in carrozzina. Ce lo racconta Mirko Caputo, organizzatore dell’evento.
Cos’è La Skarrozzata?
È un’associazione nazionale che non ha scopo di lucro né fini politici, cosa che mi è piaciuta molto, perché risolvere dei problemi, che sono le barriere architettoniche, senza obiettivi economico-politici è molto importante. Di solito invece quando si insidia la politica nascono anche dei dissidi, com’è noto. La mia iniziativa è nata soprattutto per sensibilizzare. Secondo me è la parola chiave per risolvere tante problematiche, o meglio, per fare in modo che non si creino: se andiamo a sensibilizzare chi decide le costruzioni della viabilità stradale, pedonale e ciclabile, riusciremo ad ottenere anche meno barriere architettoniche – e soprattutto potremo smantellare quelle mentali, che spesso ostacolano di più.
Perché la volontà di organizzare questa iniziativa?
Soprattutto per aiutare gli anziani. Spesso non si pensa che devono affrontare parte della loro vita con una sedia a rotelle con cui non hanno mai convissuto – rispetto a un disabile che la conosce a memoria – o con un semplice bastone. A Ora sono nato e vissuto e secondo me è un fiore all’occhiello per le barriere architettoniche, che bisogna proprio andare a cercare. Questa iniziativa mostra che si può sempre fare qualcosa per migliorare, ad esempio abbiamo notato che ci sono dei marciapiedi che potrebbero essere prolungati per evitare che si cammini sulla strada o sull’erba.
L’iniziativa come è arrivata a Ora?
Faccio parte della Commissione Anziani, la mia proposta è stata fatta in quella sede. Con la complicità di Sabine Bertagnolli, un’esperta in tematiche di inclusione sociale e sostegno alle persone con disabilità di Bolzano, mi sono informato e, parlandone insieme, siamo arrivati a questa Skarrozzata. Importante è stata anche la dott.ssa Barbara Avesani, Responsabile dell’Assistenza Protesica presso l’Azienda Sanitaria di Bolzano: non appena l’ho contattata si è interessata molto e ci siamo mossi in fretta per ottenere dieci carrozzelle da far utilizzare ai normodotati, così che potessero vedere le difficoltà presenti sulle strade.
Se dovesse fare un riassunto della giornata?
L’unica Skarozzata che è stata organizzata in regione risale al 2016, a Bolzano; tutto sommato era un’iniziativa nuova che ho dovuto spiegare a tutti. Le persone hanno cominciato ad avvicinarsi, soprattutto le signore, per farmi vedere dove c’erano difetti, dove sarebbe stato buono intervenire, cosa ci sarebbe da fare nel paese per migliorarlo. Inoltre, ho ricevuto molte chiamate anche sulle difficoltà nella viabilità: un attraversamento ciclabile non segnalato che potrebbe essere pericoloso, oppure dei marciapiedi che magari sono difficilmente percorribili, perché inclinati. Alla fine, il traguardo – la sensibilizzazione – è stato raggiunto: in tanti mi hanno chiesto dell’iniziativa e mi hanno contattato da altri paesi della Bassa Atesina per poterla sviluppare.
Ci sono altre iniziative legate a questa giornata?
L’iniziativa non finisce con il giorno dell’evento: adesso con sindaco e vicesindaco, che si sono messi a disposizione, bisognerà sviluppare dei progetti per poter intervenire su quelle piccole barriere architettoniche che abbiamo notato, e anche nelle nuove costruzioni, per evitare che ci siano problemi futuri. È stato bello vedere che la politica, unendosi, probabilmente riuscirà a fare qualcosa di buono. Poi domenica era la festa dei nonni, ci piacerebbe fare loro un bel regalo e risolvere alcune problematiche; infatti, legata alla Skarozzata, c’è sempre l’attenzione all’anziano.
Autrice: Ana Andros COOLtour