Estate, periodo di ferie per molti. Ma nei secoli precedenti dove andavano i bolzanini in vacanza ? Tenuto comunque conto che il concetto di vacanza è relativamente recente, a Bolzano si “fuggiva dalla città” sin dal ‘600. E il periodo di ferie canonico andava dal 29 giugno (santi Pietro e Paolo) fino al 12 settembre.
Nel capoluogo, già allora, durante la bella stagione le temperature erano elevate e forse anche allora immondizia ed “interminabili lavori stradali” facevano fuggire nobili e ricchi commercianti della città . Essi cominciarono a costruire le loro residenze estive in altura. Luogo privilegiato prescelto era Soprabolzano, a pochi chilometri dall’“urbe”, ricco di boschi e di aria salubre e fresca. Tale “vacantia”, denominata in tedesco “Sommerfrische” (estate al fresco) caratterizzò la vita dei bolzanini benestanti, come gli antichi romani, nella costruzione di ville suburbane. Nel giro di pochi decenni quasi tutte le famiglie di un certo rilievo realizzarono una propria villa con giardino sul Renon, costruendo anche una chiesa per i villeggianti (Santa Maria Assunta), e un edificio per il tiro al bersaglio. Gli edifici si concentravano quasi tutti in prossimità della chiesa in modo da ricreare una piccola Bolzano sull’altipiano. Le famiglie, così, potevano prevalentemente dedicarsi all’“otium” (passeggiate, letture, caccia…).
Fra le ville più note e prestigiose citiamo quella del banchiere e sindaco di Bolzano Gumer. Realizzata a metà del settecento, presenta una “stanza della caccia” di forma ottagonale, interamente dipinta da uno dei più famosi pittori operanti in quel periodo, Martin Knoller (autore di tutto il ciclo pittorico della chiesa abbaziale di Gries), insieme al più prestigioso e raffinato pittore, Carl Henrici (palazzo Menz), autore di un pergolato dipinto trompe – l’oeil lungo i corridoi. Ogni villa, quasi in concorrenza con l’altra, chiamò a dipingere le volte delle stanze i più importanti pittori del periodo presenti a Bolzano. Troviamo così concentrate a pochi metri una dall’altra opere, oltre a quelle già citate, di Ulrich Glantschnigg (Palazzo mercantile), Christoph Schgachnes e tanti altri. La chiesa per i villeggianti bolzanini eretta nel 1668 alla fine del Settecento venne ampliata, in quanto era diventata insufficiente per i numerosi cittadini presenti a Soprabolzano. Le spese di ampliamento furono interamente a carico del nobile Josef Felix von Eberschlager e le pale d’altare affidate a Cristoforo Unterpergher. Nel corso degli inizi del Novecento altre ville vennero realizzate; fra queste la particolarissima villa Staffler progettata dall’architetto M. Amonn. Ecco quindi spiegato il legame antico tra la città di Bolzano e l’amena contrada alpina, ricca di boschi e di prati fioriti, oltre che di pace e serenità.
In foto principale: La chiesa di Santa Maria Assunta sul Renon
Autore: Flavio Schimenti