Saper vincere, perdere e… valorizzare lo spirito olimpico

Rubriche | 15/7/2021

La recente vittoria della nazionale italiana al Campionato Europeo di calcio ha suscitato una grande gioia in tutti noi. Conosciamo già il meccanismo: quando il calcio viene declinato per nazioni e non per squadre di club, in caso di vittoria (sempre inaspettata) il nostro paese si riscopre molto più unito. Radunando in strada a festeggiare i tradizionali tifosi di squadre antagoniste, assieme a coloro che normalmente il calcio non lo vivono con la medesima passione. In questo 2021 la vittoria della nazionale guidata da Mancini, piena di giovani, ha avuto davvero un effetto unificante, giustamente messo in luce – con pacatezza ma anche con decisione – dal capo dello stato Sergio Mattarella e dal presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi. Sappiamo com’è andata. Il primo, con la compostezza che gli è propria, ha raggiunto la nazionale di calcio a Londra per sostenerla con la sua presenza discreta. Il secondo invece non si è recato a Wembley, anche per non mettere in imbarazzo il governo britannico dopo aver sollevato nelle scorse settimane delle riserve sull’opportunità di disputare semifinali e finale nella Gran Bretagna alle prese con le conseguenze della variante delta del Coronavirus. Dopo la domenica fatidica, Mattarella e Draghi hanno voluto ricevere gli azzurri nelle loro sedi istituzionali. Ma – con grande intelligenza – le maggiori cariche dello stato hanno scelto di invitare anche Matteo Berrettini, reduce dalla prima finale di Wimbledon della storia del tennis italiano, ed anche i giovani e numerosi vincitori dell’Europeo di Atletica leggera Under 23. A mio avviso si è trattato di un gesto di fondamentale importanza – a pochi giorni dall’inizio delle Olimpiadi di Tokyo – per ricordare innanzitutto come di per sé non esistano sport di serie A, nonostante il differente seguito di pubblico. Il messaggio è da evidenziare una volta di più, dato che la maggior parte dei media (compreso il servizio pubblico radiotelevisivo) di questa “notizia” non se ne sono nemmeno accorti, oppure – ancora peggio – hanno deciso di tenerla decisamente sotto traccia.
Guardiamo avanti: a Tokyo saranno diversi gli atleti coinvolti provenienti dal Trentino Alto Adige. A loro va il nostro più grande in bocca al lupo.

Autore: Luca Sticcotti – Direttore del giornale