Un deficit di responsabilità generalizzato

Rubriche | 11/2/2021

Nei giorni scorsi ho letto con interesse un’intervista rilasciata dal biostatistico Markus Falk in merito alla pandemia in Alto Adige. Dati alla mano, Falk definisce “inevitabile” il nuovo lockdown in cui siamo entrati, visto il trend in crescita di contagi e ricoveri negli ospedali. Allo stesso tempo, l’esperto mette in evidenza il forte aumento di casi tra gli ultrasettantenni. Sviluppando ulteriormente lo stesso concetto in un’altra intervista, Falk definisce molto più pericolosi (per loro e per i pari età) gli assembramenti degli anziani, a quanto si dice molto frequenti nelle valli, rispetto a quelli dei giovani. Il biostatistico non manca di indicare come particolarmente a rischio per la diffusione del contagio le famiglie allargate, più diffuse in periferia piuttosto che nei grandi centri.
Ecco: a mio avviso nelle ultime settimane si è registrato nel nostro territorio un pericoloso e generalizzato calo nel senso di responsabilità, portando spesso a esasperare gli animi. Si tratta di una deriva pericolosa, e occorre che tutti facciamo un doveroso esame di coscienza. Ad essere chiamata a risponderne è la politica provinciale in primis, che in questi mesi si è spesso dimostrata incapace di dare risposte adeguate e tempestive, nel suo procedere ondivago, incerto e – quel che è più grave – privo di qualsivoglia atteggiamento autocritico.
Ma anche noi cittadini abbiamo le nostre responsabilità, sia individualmente che in tutte le situazioni in cui siamo coinvolti, a livello lavorativo, associativo e del tempo libero. Le nuove contrapposizioni manifestatesi tra i vari settori del nostro sistema economico e addirittura le “barricate” preannunciate dai settori più penalizzati, come commercio e turismo, hanno fanno suonare un campanello d’allarme che deve essere preso molto sul serio. La società altoatesina intera è chiamata a dare un segnale molto forte, in cui gli interessi di parte, le paure e gli egoismi vengano accantonati nel nome dell’interesse comune. Stigmatizzando in questo modo con la massima fermezza l’ignoranza e addirittura i negazionismi, che non possono essere più accettati nell’ottica della salvaguardia della salute e della serenità dei più deboli.

Autore: Luca Sticcotti – Direttore del giornale