Il cantante e compositore badiota, ma da tempo trasferito a Milano, sta per portare a termine un nuovo lavoro che culminerà con l’uscita di un vinile sostenuto da un crownfounding. Intanto sugli store digitali sono disponibili in anteprima il primo singolo e il remix “Parallel Skies”.
Sono trascorsi ben sette anni dall’ultima fatica discografica dell’artista badioto Chris Costa: si trattava di un progetto denominato “Mood Filter”, condiviso col chitarrista Luca Boscagin, registrato prevalentemente a Londra – dove allora Costa abitava – e orientato verso sonorità a cavallo tra funk e progressive. Chris Costa però in questi anni non è certo rimasto inattivo, e senza mai smettere di pensare ai propri progetti solisti è stato a lungo in tour come corista di Cesare Cremonini (per due anni) e poi di Eros Ramazzotti, per la tournee mondiale di “Perfetto “(altri due anni).
“Ho anche composto – ci racconta il musicista, che abbiamo contattato nella sua casa milanese – con Fabio Gargiulo le musiche per il film ‘ Italiano medio’ di Maccio Capatonda. Nei momenti liberi ho comunque continuato la mia attività live come solista, ho collaborato con gli amici Savana Funk per il loro vinile e lavorato in produzioni di danza contemporanea, pubblicità o artisti. Durante il lockdown ho composto la musica per l’intenso cortometraggio su tematiche Lgbt ‘Lola’ della regista Francesca Tasini”.
In tutto questo turbinio di impegni ed eventi però, Chris Costa non ha mai smesso di pensare al seguito di Mood Filter che si è ora concretizzato con un nuovo lavoro, stavolta quasi esclusivamente realizzato da solo, battezzato “Hot Dust”, polvere bollente: sotto questa denominazione vedrà la luce verso fine anno il vinile “Gods In The Womb”, già pronto ma in cerca di fondi per la pubblicazione: “Hot Dust è il risultato di un lungo lavoro di ricerca – ci spiega Chris –, quando non parti da strumenti tradizionali tutto diventa possibile ed è facile perdersi. All’inizio non sapevo esattamente dove sarei arrivato, l’unico imperativo era la coerenza tra i brani e la creazione di un mondo originale e compatto, una specie di concept album. All’inizio l’idea era di eliminare completamente strumenti che suonavo in precedenza, poi Marco Maccarini, mio vicino di casa, mi ha convinto a suonare il piano Wurlitzer su alcuni brani e non posso che ringraziarlo per questo, le regole sono evidentemente fatte per essere infrante.”
Il disco trae il titolo da un dipinto dell’artista iberico Josè Molina, che verrà usato per l’immagine di copertina, e pur essendo quasi esclusivamente farina del sacco di Costa, vede la presenza di qualche amico, come il succitato Maccarini, responsabile dell’intro parlata di una delle composizioni (tutte le altre voci che si ascoltano in “Gods In The Womb” sono opera di Chris, che della voce è uno specialista assoluto); nella title track ci sono poi Nicola Peruch e Giovanni Boscariol, conosciuti nella band di Ramazzotti, e c’è Luca Fronza, DJ e produttore che ha messo a disposizione la sua esperienza nel campo sub/beats/efx, fondamentale durante la fase di ricerca, che ad un certo punto ha portato alla realizzazione del primo singolo, “Grey Skies”, già disponibile sia in versione liquida che in formato vinilico a 7 pollici.
“A ottobre – prosegue Costa – partirà sul mio sito www.chriscostamusic.com il crowdfunding per il vinile ‘12’’’. Per il momento è prevista l’uscita del vinile e dei file digitali in alta qualità per chi parteciperà alla campagna. Sugli store digitali sono comunque già disponibili il primo singolo e il remix ‘Parallel Skies’”.
Il disco, che è stato quasi integralmente registrato nello studio di Chris e in quello di Fronza, ha però anche una piccola connessione con il capoluogo altoatesino: “Per registrare uno dei brani – conclude l’artista – sono tornato a casa, ci voleva un suono particolare che a Milano non avevo, così ho registrato una traccia anche a Bolzano, alla Q-Room di Sven Miracolo, usando l’Oberheim 4 voice, una delle tastiere analogiche più belle mai prodotte dall’uomo”.
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Autore: Paolo Crazy Carnevale – musicofilo