I veri doni

Rubriche | 11/12/2025

Mi ha colpito molto, curiosando sui social media che frequento ormai da anni quasi solo per senso del dovere giornalistico – la contrapposizione sempre superficiale, per carità, tra coloro che nei commenti ai vari post maledicono i mercatini di Natale per i disagi che portano soprattutto ai residenti e coloro che invece li benedicono in quanto in grado di ravvivare le nostre città spesso considerate troppo assopite. 

Mi sono quindi domandato come possiamo ritrovare un equilibrio (ce lo abbiamo mai avuto?) tra la frenesia consumistica e festaiola, e un atteggiamento troppo ascetico ed eremitico di fronte all’essenza originaria del Natale come dono nel senso più profondo e spirituale.

Ebbene: non è facile, ma al tempo stesso non è difficile. 

Non è facile perché tutti noi quando giunge dicembre ci ritroviamo a correre a rotta di collo verso le due festività, una religiosa e l’altra laica, che concludono l’anno. La corsa appare senza freni e ci sembra difficile se non impossibile fermarci, per riflettere un attimo su quello che stiamo facendo e sul suo senso. 

Al contempo ritrovare la bussola, almeno per quanto riguarda la festività del Natale, non è neppure tanto difficile. Persino l’intelligenza artificiale che ha fatto irruzione da qualche settimana nei risultati alle nostre richieste nei motori di ricerca, è in grado di darci risposte quasi istantanee e davvero alla portata di tutti. Non si tratta di discorsi teologici o di condanne moralistiche, ma di buon senso. 

Volete un esempio delle facce della contraddizione elencate per noi dal nuovo grande fratello? Eccole. 

Spiritualità vs. Materialismo: Il Natale, che dovrebbe celebrare valori come la famiglia, la pace e il dono, si scontra con la pressione a comprare, spesso oggetti superflui, trasformando la festa in un’esibizione di potere d’acquisto.

Dono vs. Consumo: L’atto del donare, che dovrebbe essere spontaneo e legato all’affetto, diventa un obbligo commerciale, con milioni di persone che si affrettano a comprare regali per conformarsi alla “tradizione”.

Potremmo continuare ma ci fermiamo qui. Perché sono cose che in realtà sappiamo molto bene. L’intelligenza artificiale è nostra figlia. Per questo ci dice cose così… ovvie. 

Il mio augurio è che tutti noi sappiamo passare in questi giorni dalla teoria alla pratica nella nostra vita di tutti i giorni. Non è facile eppure… non è difficile, come dicevamo. Quindi: buone feste!

Autore: Luca Sticcotti