La pace è una cosa seria

Rubriche | 16/10/2025

Negli ultimi giorni come tutti voi ho seguito l’accelerazione degli eventi che ha portato all’accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Quella a cui abbiamo assistito è la prima fase di un’intesa più ampia che, nelle intenzioni del presidente statunitense Trump, dovrebbe portare in futuro alla pacificazione di questa area del mondo martoriata da più di cent’anni. A dire il vero i toni con cui l’accordo è stato celebrato dal presidente Trump e dal parlamento israeliano sono stati sopra le righe e discutibili, molto più vicini alla proclamazione di una vittoria sul nemico che all’oculata considerazione di quanto delicati saranno i passi futuri per fare in modo che una pace vera venga resa possibile. Già nel giro di poche ore in Egitto, dove ha avuto luogo un summit di capi di stato – con l’Onu e il presidente palestinese Abu Mazen solo “ospiti” a giochi fatti – per fortuna qualche leader ha ricordato che il percorso di pace non vede protagonista solo il governo israeliano ma anche il popolo palestinese. 

A questo proposito, seguendo sui media le vicende di questo conflitto, mi è sorta una curiosità. Sulla scia delle notizie provenienti dagli organi d’informazione italiani e occidentali, mi ero fatto un’idea sulla consistenza numerica dei due popoli, ebraico e palestinese, che sono voluto andare a verificare. Ebbene: con mia sorpresa ho constatato che di fatto i numeri quasi coincidono. 

Oggi nel mondo ci sono infatti circa 15 milioni di ebrei, di cui la maggioranza vive in Israele (circa 7,2 milioni) e negli Stati Uniti (circa 6,3 milioni). Altre comunità significative si trovano in Francia (440.000) e in Canada (circa 393.000). 

I palestinesi invece sono complessivamente quasi 13 milioni, e la loro distribuzione è molto interessante e significativa. 4,75 milioni di loro vivono nel cosiddetto “Stato di Palestina” (di cui 2,9 milioni in Cisgiordania e 1,85 milioni nella Striscia di Gaza). 1,47 milioni vivono invece nel resto del territorio di Israele (dove sono detti cittadini arabi di Israele). Altri 6 milioni di palestinesi si trovano da esuli in Paesi arabi (soprattutto in Giordania, Siria e Libano) e di questi 685.000 nel resto del mondo. Impossibile al momento è la stima di quanti di loro vivano nei campi profughi, ma stiamo parlando di circa 5 milioni.

Non c’è dubbio: è davvero interesse di tutti che – finalmente – questi due popoli avviino ora un percorso che li porti a costruire una convivenza. All’insegna di una libertà e di una democrazia in grado di metta ai margini chi predica odio e di una giustizia che imponga a chi si è macchiato di crimini di pagare per le proprie colpe. 

Autore: Luca Sticcotti