Diritto internazionale

Rubriche | 24/7/2025

La prima metà di quest’anno 2025 è stata caratterizzata da una crisi multidimensionale del diritto internazionale, con sfide significative alla sua applicazione e al suo ruolo nel contesto globale. 

Le tensioni geopolitiche, i conflitti, la crisi economica e le violazioni dei diritti umani stanno mettendo a dura prova il sistema di regole che noi e ancora prima i nostri padri avevamo implementato, a fatica, dopo il secondo conflitto mondiale. 

Nella cosiddetta “comunità internazionale” cresce dunque la preoccupazione per il futuro di pace, per fortuna insieme alla consapevolezza della necessità di difendere i principi del diritto internazionale e di promuovere la cooperazione e il rispetto dei diritti fondamentali. 

Perché ne parliamo sui nostri giornali locali? Cos’ha a che fare tutto questo con la nostra bella terra tra i monti dove tutt’al più di solito discutiamo degli effetti dell’overtourism e del costo della vita che spinge i nostri giovani a trasferisti all’estero?

È presto detto. è stato proprio il diritto internazionale ad avere un ruolo cruciale nel definire il destino dell’Alto Adige. La cosiddetta “questione altoatesina”, nel contesto del diritto internazionale, ha infatti riguardato principalmente il riconoscimento e la tutela dell’autonomia della minoranza di lingua tedesca in Alto Adige/Südtirol, dopo che il territorio era passato all’Italia nel 1919. L’accordo De Gasperi-Gruber del 1946 e il successivo Pacchetto per l’Alto Adige hanno cercato di risolvere questa questione attraverso accordi internazionali che garantiscono diritti specifici per la minoranza, come l’istruzione in lingua tedesca e un’ampia autonomia. 

E nella costruzione della nostra autonomia fu cruciale, all’inizio degli anni ’60, proprio la decisione dell’Austria di portare la questione davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ottenendo risoluzioni che invitavano Italia e Austria a negoziare per risolvere le divergenze. 
Il percorso di mediazione trovò il suo compimento formale l’11 giugno 1992 con la cosiddetta “quietanza liberatoria”, l’atto formale con il quale, davanti all’ONU, si chiuse la vertenza internazionale dell’Alto Adige. 

Dunque la consapevolezza della necessità della difesa della presenza, del funzionamento e del rispetto del diritto internazionale è una questione che riguarda tutti noi. Sì, anche in Alto Adige. 

Autore: Luca Sticcotti