Tra gli scopi principali di questo giornale c’è stato fin dall’inizio quello di cercare di concentrarsi sulle buone notizie, uscendo dal meccanismo consolidato che lega il successo della testata soprattutto alla cronaca nera e giudiziaria, agli scandali e alle polemiche, politiche ma non solo.
Si tratta di un compito non sempre facile, ma che abbiamo cercato di svolgere sempre – i nostri lettori più affezionati lo sanno – anche in periodi drammatici come quello della pandemia di Covid 19.
Ebbene: anche questo 2025 si sta dimostrando particolarmente ostico, per mille motivi che non sto ad elencarvi, li conoscete bene, fanno parte della quotidianità di ognuno di noi.
L’incertezza ci circonda e ci condiziona profondamente, sia nella vita di tutti i giorni sia – soprattutto – in prospettiva. Cercando di individuare qualcosa di positivo su cui concentrarmi – come ho fatto nello scorso numero scrivendo di speranza – ho pensato allora di condividere con voi un pensiero che mi ha sempre accompagnato, vivendo finora tutta la mia vita in Alto Adige.
Il pensiero è che nella nostra terra ridiamo troppo poco. Tendiamo a prenderci troppo sul serio e – anche – a drammatizzare, brontolando e lamentandoci. Anche quando ci divertiamo spesso lo facciamo ridendo troppo poco, di noi e non solo. Una conseguenza di ciò è anche il fatto che sono davvero pochi coloro che, nella nostra provincia, si occupano del far ridere in maniera professionale, nei vari settori. Sono pochi infatti i vignettisti satirici, i comici, i cabarettisti, i cantanti che fanno ridere. Così come sono pochi gli umoristi che usano la scrittura, sui giornali ma non solo. La cosa vale anche per i social network: quelli di noi che “postano” per far ridere un testo, un link, un fotomontaggio, sono davvero pochi. Ci perdiamo spesso in un mare di banalità, cattiverie e di battibecchi che solo di rado diventano dialoghi utili, in grado di generare scambi di esperienze ed opinioni, volte ad arricchirci attraverso il confronto civile.
Quello di ridere un po’ allora dovrebbe essere un impegno giornaliero per tutti noi. Ridere fa bene a noi stessi e anche a coloro che ci stanno intorno. Personalmente posso dire di avere un dono che mi consente di trovare (quasi) sempre un modo per sdrammatizzare, nella mia quotidianità, suscitando un sorriso. Chi di voi condivide questa capacità trovi dunque il modo di condividerla. Oggi più che mai.
è una cosa semplice, naturale.
E fa stare bene.
Autore: Luca Sticcotti