Nel golf questa parola indica la normalità, ovvero il numero ideale di colpi fissato per ciascuna buca. Ma è incredibile quante parole nella lingua italiana cornicino con queste tre lettere e possano essere chiamate in causa per guardare in prospettiva alle prossime elezioni comunali, in programma nella nostra provincia all’inizio del mese di maggio.
La prima cosa che possiamo fare è auspicare che gli elettori vogliano fare un passo indietro rispetto al trend che hanno dimostrato nelle precedenti consultazioni, disertando le urne sempre di più. La qualità – non solo della politica ma dell’intera nostra società – è infatti legata alla partecipazione. Nessuno deve sentirsi escluso, tutti devono poter percepire che il loro apporto non può che essere pari o paragonabile a quello degli altri. Tutti devono poter esprimere, periodicamente, il loro parere sull’operato dei politici e dei partiti. Ognuno esprime il voto partendo dalla sua posizione per forza di cose particolare, ma è invitato a farlo senza paraocchi.
Molti di noi provano un certo fastidio quando osservano le campagne elettorali, vissute sempre di più come delle partite personali di tutti contro tutti e non come delle occasioni per fare uno sforzo insieme per partorire minimi comuni denominatori, punti di condivisione, idee nuove volte a promuovere convergenze di intenti, tra i vari partner. Sì, perché la politica dovrebbe essere vissuta sempre di più come un’occasione per fare a gara nell’individuare soluzioni ai problemi e non a trovare vie più o meno legittime per essere paracadutati in un posto pubblico di sindaco, assessore e consigliere, per poi scaldare la sedia dando il benché minimo contributo per migliorare le cose.
Certo, ci sono poi anche i temi terra terra. A Bolzano i parcheggi vanno per la maggiore, specie la prospettiva del posto auto sotto casa, considerato ormai da troppi come l’unica cosa importante. Oppure i parchi pubblici, che nel capoluogo sono senz’altro troppo pochi rispetto al verde privato.
Alle elezioni comunali del 4 maggio mancano solo tre mesi. Iniziamo fin d’ora a pensare anche noi al percorso che ci porterà a raggiungere una buca, quella dell’urna in cui potrebbe essere posta la nostra scheda elettorale. In essa sarà sintetizzata la nostra indicazione a coloro che avremo scelto di rappresentarci, per risolvere non solo i nostri piccoli problemi ma anche quelli delle nostre comunità. Nessuno escluso.
Autore: Luca Sticcotti