Altre strenne e intingoli vari…

Rubriche | 23/1/2025

Il termine è un po’ caduto in disuso, è vero, ma ogni tanto torna a fare capolino in particolare per indicare la pubblicazione di dischi o libri in occasione delle festività, ideali per essere scelti come regali a Natale. Il termine ha radici lontane, addirittura ricercabili nelle usanze dell’antica Roma, ed il suo significato sta ad indicare “il buon augurio”. Ci piace prenderlo in prestito per parlare di alcune recenti uscite, qualcuna più strenna delle altre, qualcuna strenna per niente, il periodo d’altronde è quello giusto e usare il termine a ferragosto risulterebbe fuori contesto.

Strenna contagiosamente ritmata e da non sottovalutare, è la recente pubblicazione di un singolo che vede collaborare per la prima volta due delle realtà musicali più in voga e importanti della scena locale: Shanti Powa e Herbert Pixner. Possiamo affermare senza tema di smentite che si tratta dei due nomi che hanno mietuto più successo e destato più interesse nell’ultimo decennio, spopolando all’estero, autogestendosi entrambi sia per quanto riguarda il management, sia per la gestione di un’etichetta indipendente che dà spazio anche ai progetti dei singoli componenti. Si badi bene che la collaborazione con gli Shanti Powa è circoscritta al solo Pixner, senza estensione ai suoi compari musicali. Il risultato è un brano cantato in inglese e in italiano dal vocalist Berise, che mescola lo ska con sonorità celtic punk di cui è responsabile proprio la fisarmonica di Herbert. Staremo ad attendere i risvolti, gli Shanti dovrebbero presto entrare in studio per il loro nuovo disco e da Pixner, attualmente in tour con la Italo Connection e con il ventennale del Pixner Projekt già in prevendita, c’è sempre qualcosa di nuovo da aspettarsi.

Autentica strenna è poi il CD Root Of Three, orgogliosamente autoprodotto dal trio composto dal batterista Sandro Giudici, da Luca Sticcotti e, udite, udite, da Renato Maccacaro, chitarrista e tastierista molto noto nell’ambiente musicale bolzanino, autenticamente talentuoso quanto sfuggente. Il disco, oltre cinquanta minuti, prende il via da una serie di tracce su cui i tre hanno elaborato improvvisazioni, con Sticcotti in funzione di bassista, per lasciare il giusto spazio all’amico Mec (questo il nome con cui tutti conoscono Maccacaro). Quello che ne viene fuori è un disco che nonostante le premesse, risulta più fruibile di quanto possa sembrare. Non solo elettronica o jazz, qui si va oltre e il lavoro di masterizzazione ad opera di Gregor “Sonorus” Marini, contribuisce a farne un’autentica strenna.

Altre chicche in anteprima, sono i brani di Geena B & Rufus, coppia di musicisti sulla breccia da qualche anno: per giugno 2025 è atteso il loro nuovo CD, Tea For Two. Nel frattempo il 6 dicembre è stato messo online su Spotify il primo singolo estratto: una deliziosa slow song dedicata agli anziani e intitolata Like Sand In My Hands, seguita il 27 dalla nuovissima Lu Mari, inteso come il mare, usato come metafora che divide il mondo conosciuto da quello sconosciuto, con riferimento anche ai viaggi di quelle persone che oltre al mare cercano un posto migliore dove iniziare una nuova vita.

Nobile intento, ma produzione invece troppo arruffata, per l’ultima sortita musicale di Johnny Ponta: il medico menestrello bolzanino, con l’aiuto di colleghi, operatori sanitari e rappresentanti delle forze dell’ordine, ha realizzato un brano/video per sensibilizzare gli ascoltatori nei confronti del problema legato ai purtroppo sempre più frequenti atti di intolleranza nei confronti di addetti ai lavori degli ospedali, da parte di cittadini insofferenti ed esasperati, che pensano di risovere i loro problemi con la violenza. 

Autore: Paolo Crazy Carnevale