Recentemente mi ha fatto molto riflettere un’iniziativa della Federazione altoatesina per il Sociale e la Sanità volta a promuovere gruppi di auto aiuto sul tema dell’abuso narcisistico. L’idea è quella di fare in modo che le persone che soffrono di questo particolare tipo di abuso non si sentano sole e trovino sostegno.
Ma cos’è l’abuso narcisistico? Si tratta di un meccanismo che scatta quando si è coinvolti in una relazione con una persona che pensa solo a sé stessa e alla propria personalità, prendendo senza scrupoli ciò che vuole. Sono dinamiche che si mettono in atto in molteplici contesti: lavoro, famiglia e in alcuni casi anche tempo libero. Ma naturalmente è soprattutto a livello di vita di coppia che tale relazioni tossiche possono provocare gravi danni, anche perché spesso nella “vittima” si innescano dipendenza e sensi di colpa.
Queste dinamiche nella nostra società di solito restano nascoste, perché non esplicitate da coloro che le soffrono. Ma poi capita che in presenza di fatti di cronaca, anche gravi, per qualche ora ci domandiamo, un po’ in maniera ipocrita, come possa accadere che tali tensioni esplodano talvolta, liberando violenza anche efferata.
A mio avviso occorre crescere nella consapevolezza e spesso – non è la prima volta che lo segnalo in questo spazio – a venirci in aiuto sono anche le parole.
Il narcisismo, nel linguaggio di tutti i giorni, è la tendenza e l’atteggiamento psicologico di compiaciuta ed eccessiva ammirazione di se stessi, per lo più sinonimo di egocentrismo, egoismo, vanità e presunzione. Anche se in realtà questi ultimi quattro atteggiamenti citati non sono esattamente sinonimi, perché indicano altrettante sfumature dell’individualismo.
Non abbiamo qui lo spazio per dilungarci, ma chiunque di noi voglia approfondire può facilmente dedicare un po’ di tempo per chiarirsi le idee sul significato esatto di questi termini. La nostra vita di relazione ci mette permanentemente in contatto con persone che manifestano sfumature di questi modi di relazionarci ed è altamente consigliabile trovare delle contromisure in merito. Ma per primi naturalmente dovremmo essere noi stessi a chiederci se il nostro modo di comportarci nei confronti degli altri non diventi un problema per loro, ma anche e soprattutto per noi stessi.
Redattore: Luca Sticcotti