Glaciazione

Rubriche | 13/6/2024

Una paio di settimane fa la Fondazione Nordest ha reso noto uno studio in grado di fotografare e analizzare gioie e dolori della nostra provincia dal punto di vista economico e sociale, con un’attenzione specifica rivolta al mercato del lavoro. Com’è noto l’Alto Adige è sempre in testa alle classifiche per quanto riguarda il tasso di natalità, la qualità della vita, i servizi, la possibilità di ottenere sovvenzioni da parte degli enti pubblici e anche – appunto – le opportunità di lavoro. Ma questo non è sufficiente per mettere il nostro territorio al riparo da un fenomeno che proprio negli ultimi 2/3 anni ha iniziato a manifestarsi in maniera molto importante, ovvero la difficoltà di ingaggiare nuova forza lavoro sia per il settore pubblico che per quello privato. Il tasso di natalità superiore rispetto alla media nazionale non è sufficiente, purtroppo, a mettere al riparo la nostra provincia, troppo abituata a pensarsi autonoma (avulsa) rispetto ai territori limitrofi, rispetto alla cosiddetta “glaciazione demografica”. 

Sì, avete letto bene. Non inverno ma vera e propria glaciazione. I giovani, in provincia di Bolzano, sono comunque pochi e molti di questi pochi se ne vanno per non tornare. Per trattenerli occorrerebbe attuare delle specifiche politiche, lo sappiamo tutti, che riguardino retribuzioni, alloggi, dinamicità del mercato del lavoro, ecc. Poi occorrerebbe avere politiche per attrarre forza lavoro da fuori, ovvero dal resto del paese o dall’estero. Ebbene: la Fondazione Nordest anche su questo ha fornito dei dati interessanti, segnalando che la provincia di Bolzano a questo proposito nel nord Italia si trova al penultimo posto, a fare peggio di noi c’è solo la Valle d’Aosta, mentre i cugini trentini si trovano a metà classifica. 

L’Alto Adige rischia di trovarsi presto un’economia esclusivamente basata su un turismo in evoluzione senza freni, con tutti gli aspetti negativi che tutto ciò comporta, compresa anche qui la difficoltà di ingaggiare nuovi lavoratori. è questo quello che vogliamo? E non è solo una questione economica e di sviluppo. L’attrattività di un territorio rispetto ai giovani (e non solo ai “suoi”) dovrebbe essere una priorità assoluta, in un’ottica di costruzione di futuro. Di queste analisi e riflessioni però ne vediamo in giro davvero solo poche tracce. Un’inversione di rotta è assolutamente necessaria e cercheremo di dare anche noi, nel nostro piccolo, il nostro contributo.

Autore: Luca Sticcotti