La cultura, per dare senso alle cose in tempo di pandemia

Rubriche | 29/10/2020

Rispetto alla scorsa primavera questi giorni presentano allo stesso tempo un elemento di continuità e una grande novità, entrambi faticosissimi da gestire.
L’aspetto che ben conosciamo è la mutevolezza del quadro di riferimento, ovvero delle regole che siamo chiamati a seguire. Ogni tot giorni il quadro cambia e lo sforzo che ci viene richiesto per capire cosa possiamo e non possiamo fare è davvero notevole, anche perché le regole non cambiano dappertutto allo stesso modo, ma si articolano in maniera diversa anche grazie (?) alla nostra autonomia. Il territorio altoatesino poi, com’è noto, presenta una complicazione in più rappresentata dalle grandi differenze oggettivamente presenti tra le città – il capoluogo in particolare – e le realtà rurali.
Fin qui la continuità. Ma – facendo gli scongiuri e mantenendo quindi fede alla possibilità di evitare un nuovo lockdown generalizzato – questo autunno ha aggiunto un nuovo elemento, che sta provocando inquietudine e purtroppo anche potenziali tensioni sociali.
Le “restrizioni” progressivamente operate sulla scia dei dcpm di ottobre 2020 infatti hanno di fatto spaccato il paese, bloccando alcune parti di esso e invece consentendo ad altre di proseguire la propria attività. L’intento, di per sé meritorio, è quello di arginare le fonti di contagio, ma a livello sociale si è creata una situazione ed è difficile non intravvedere una scelta di fondo in merito a ciò che viene ritenuto prioritario oppure no nella tenuta del sistema. Con la temporanea eccezione proprio del territorio altoatesino, tra i settori “fermati” c’è stato quello della cultura e dello spettacolo, troppo spesso erroneamente associato al solo “tempo libero”. La scrittrice e matematica Chiara Valerio nei giorni scorsi ci ha ricordato che, in realtà, l’attuale situazione va superata attraverso uno sforzo culturale, che consenta innanzitutto di mettersi all’ascolto, per poi capire, interpretare e “superare” l’ansia per la propria salute e il concreto mantenimento del proprio stile di vita. Per questo il blocco delle attività culturali e il ritorno della scuola alla didattica a distanza oggi ci impongono degli interventi seri di compensazione, che però non possono essere solo economici. Di informazione di qualità, opinioni autorevoli, spunti di riflessione, arte e cultura ne abbiamo davvero un enorme bisogno, per riuscire a trovare – nonostante tutto – un nuovo equilibrio.

Autore: Luca Sticcotti – Direttore del giornale