Una nuova alleanza e un augurio

Rubriche | 10/12/2020

Da qualche anno il prof. Marco Montali dell’Università di Bolzano con la sua rubrica “La città digitale” ci aiuta a capire quali sono i percorsi che la tecnologia più avanzata è in grado oggi di offrirci, per orientarci e vivere appieno nell’attuale modernità.
Nello specifico nella puntata di questo numero Montali fa una sorta di appello, che condivido pienamente, affinché finalmente si attui un’alleanza tra la scienza – in questo periodo di pandemia fondamentale ma allo stesso ingombrante interlocutore – e l’umanesimo. Con umanesimo il prof. Montali non fa riferimento al movimento culturale nato in Italia nel XV secolo, ma piuttosto alla corrente filosofica del XIX secolo che mette al centro la dignità e il valore della persona umana in sé, a prescindere dalla sua provenienza geografica, promuovendo la verità e la moralità investigate attraverso la razionalità. Montali punta il dito sulle forti tensioni (e incomprensioni) che nei nostri giorni caratterizzano la relazione tra la scienza e la società. La pandemia in corso infatti ha provocato una sorta di crisi di nervi, legata alle difficoltà incontrate dalla scienza nel farsi comprendere dalle persone. Una crisi che molto spesso induce addirittura al rigetto o ancor peggio alla negazione della realtà. Come dicevo all’inizio il prof. Montali auspica un’alleanza virtuosa tra le discipline – medicina, filosofia, sociologia, ma anche informatica, pedagogia e perché no giornalismo – per riuscire nuovamente a serrare le fila, in nome del comune obiettivo di difendere e promuovere la persona umana davanti ai rischi diretti per la salute provocati dalla malattia e indiretti derivanti dalla pericolosa destabilizzazione del nostro sistema economico e sociale. è in questo quadro di disorientamento generalizzato che a mio avviso vanno inquadrate le polemiche di questi giorni, in buona parte assurde, sulla presunta impossibilità di “fare festa”. Come molti ben sanno il vero significato del Natale è quello della rinascita e del rinnovamento. E nello stesso senso andrebbe riconsiderato naturalmente anche il Capodanno. Per quanto riguarda gli auguri che in questi frangenti immancabilmente ci scambiamo, il tutto si ricollega sempre al “desiderio che accada qualcosa di bene” alla persona alla quale rivolgiamo il nostro auspicio.
Mai come oggi questo mi sembra l’atteggiamento migliore da assumere.
Dunque… buone feste a tutti voi!

Autore: Luca Sticcotti – Direttore del giornale