Meteo variabile? Evviva!

Rubriche | 15/6/2023

Dal 1978 al 2019 su Rai 2 è andato in onda un programma che si intitolava “Sereno variabile”. Quali migliori parole per descrivere il tempo meteorologico di questo ultimo periodo? 

Ha la memoria corta chi, negli ultimi giorni è tornato a maledire il “maltempo” che starebbe caratterizzando la situazione meteorologica di questa prima metà di giugno. Ebbene, lasciatemelo dire: non c’è niente di più naturale (e sano) di una moderata “instabilità”.

E di per sé siamo perfettamente nella norma: sull’arco alpino, in estate, è assolutamente tipico alzarsi al mattino con un bel cielo azzurro, terso. E vedere addensarsi intorno all’ora di pranzo delle nuvole attorno ai rilievi, che poi con il passare delle ore possono trasformarsi localmente in cumuli e cumulonembi. Per poi dare spazio in serata a rovesci sparsi e temporali. 

Il verde che caratterizza il nostro territorio, a differenza di altre zone del Bel paese, è proprio figlio di questa alternanza. E viene alimentato, come i funghi, proprio dal sole e dall’acqua.

Perciò niente paura: alziamoci presto e godiamoci le ore del mattino, fresche e preziose per le nostre escursioni, se siamo in ferie o nel fine settimana. Nel tardo pomeriggio e di sera, poi, nel nostro zaino avremo sempre il necessario per ripararci dalla pioggia. Che è una benedizione, ogni volta che cade, ricordiamolo. Specie se arriva poco per volta, fecondando la terra e portando il tepore che caratterizza le nostre notti, favorendo il sonno. E facendo diminuire la frequenza delle faticose “notti tropicali”. 

Il prossimo 21 giugno in ogni caso comincerà un’estate che tutti noi auspichiamo possa essere meno torrida di quella scorsa. 

Com’è noto è su due piani che possiamo agire, per difenderci. 

Quello a breve termine è legato al nostro microcosmo. Nella nostra quotidianità occorre proteggersi dal sole e dal caldo, mangiando e bevendo nel modo giusto. Proteggersi dal sole poi non vuol dire barricarsi in casa, tenendo acceso il condizionatore tutto il giorno. Il movimento fisico, infatti, resta fondamentale per farci stare bene. 

Ma esiste anche uno “stare bene” a lungo termine. Ricordiamoci sempre che, con i nostri comportamenti individuali, possiamo dare un contributo fondamentale per non aggravare ulteriormente il riscaldamento globale. Pensiamoci sempre. E agiamo di conseguenza.

Autore: Luca Sticcotti