Venerdì 16 ottobre presso il Teatro Cristallo (Sal Giuliani, ore 20) verrà presentato il libro che racconta la storia dei Dedy Cemm, gruppo beat storico nella Bolzano degli anni ‘60. Il libro è stato scritto da Alberto Sigismondi, uno dei membri originari del gruppo musicale ed è stato pubblicato dalla casa editrice Praxis.
Alberto Sigismondi, profondo conoscitore della Bolzano dei quartieri, in particolare quello di Regina Pacis/Don Bosco, in cui è cresciuto quando ancora si usava chiamarlo Sciangai, presenterà venerdì 16 ottobre, alle ore 20 il suo libro dedicato allo storico gruppo beat bolzanino che nel 1967 fu il primo a registrare un 45 giri. La presentazione, con le dovute limitazioni dovute al Covid, si terrà alle ore 20 presso la Sala Giuliani della Parrocchia di Regina Pacis, dove tutto è cominciato, dove i Dedy Cemm hanno avuto la loro prima sala prove.
I Dedy Cemm erano allora Marco Merzi, Mario Gurrisi, Enrico Zottola e Guido “Chris” Perini, quattro giovani bolzanini che tra il 1964 e il 1965 misero in piedi uno dei tanti gruppi beat che animavano le serate bolzanine e della periferia provinciale. Ogni gruppo era particolarmente radicato nel suo quartiere e i Dedy Cemm erano senza ombra di dubbio il complesso più in vista di Sciangai. Per questo, il libro di Sigismondi a loro dedicato diventa particolarmente importante e interessante, perché racconta una Bolzano e un quartiere che a chi non li ha vissuti possono sembrare lontani anni luce, e lo fa raccontandolo attraverso gli occhi di chi allora era giovane e in qualche modo sognava, se non proprio di cambiare il mondo, di dare un piccolo contributo a farlo.
“L’idea di scrivere il libro – ci racconta l’autore – parte dalla figura di Marco Merzi, col quale avevo un grado di parentela che non è mai stato chiaro, ma che so esistere. Una specie di lontano cugino, come si suole dire. Mi piaceva ascoltarlo quando mi parlava di questo suo gruppo, ne ero affascinato e un giorno lui mi disse: ma perché, visto che hai tutta questa parlantina non scrivi un libro su di noi? Marco aveva una vita complicata purtroppo, ed è morto poco dopo che avevamo cominciato a mettere insieme i suoi ricordi. Siccome conoscevo anche Guido, il bassista della formazione, ho proposto a lui di farmi da memoria storica. Ovviamente non si poteva non raccogliere la testimonianza di Enrico, il tastierista, con Guido l’ultimo del gruppo con cui poter parlare.”
Il libro che ne è uscito (edito da Praxis ), il cui titolo completo è “Gli angeli ci guardano – I Dedy Cemm all’ombra dei Beatles da Bolzano a New York” racconta la genesi del gruppo contestualizzandola nello sviluppo del quartiere, che era cresciuto parecchio, divenendo molto di più che non la sola zona delle Semirurali, prosegue coi Dedy Cemm che dopo un’estate pazza in giro per l’Italia in tour per promuovere il loro 45 giri, condividendo i palchi con i big della musica italiana di allora, da Mino Reitano a Patty Pravo, ai Rokes e all’Equipe 84, sbarcarono a New York all’inizio del 1968 per suonare sulle navi da crociera. Il tutto con preziosi ricordi e aneddoti imperdibili, come quello della ragazzina, anzi diciamo pure bambina, che partì in treno per Milano per andare a vedere i Beatles perché aveva saputo che Guido sarebbe andato in Vespa a vedere il concerto!
“Insieme alla storia dei Dedy – prosegue Sigismondi – viene così fuori la storia del quartiere, che da Piazza Matteotti in giù era Sciangai, ma in su era invece Pechino! E vengono fuori anche aneddoti sui locali dell’epoca, tipo il dancing del Virgolo, di cui sono andato a scovare i vecchi gestori, tipo la taverna di Via San Quirino.”
Ma nel libro c’è spazio anche per i bar del quartiere, nei cui retrobottega spesso venivano ricavate sale prove per i complessi, o per le abitudini dei bolzanini di allora, come andare la domenica a pattinare in via Roma e poi a far merenda col castagnaccio, che era il piatto forte della pasticceria Bartolomei.
Unitamente al libro, riccamente illustrato da foto d’epoca, verrà presentato un CD con una nuova canzone dei Dedy Cemm di oggi, la prima dai tempi del primo singolo, intitolata giustamente Sciangai.
Autore: Paolo Crazy Carnevale – musicofilo