Un 8 marzo con il volto delle donne ucraine

Rubriche | 10/3/2022

“Le donne ucraine sono colpite in questi giorni da una violenza inattesa, crudele, assurda”, ha ricordato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna. Mattarella ha sottolineato che “tante, troppe sono le donne cadute in questo ingiustificabile conflitto”, ricordando che “nelle guerre le donne pagano sempre prezzi altissimi, come donne, come madri, come compagne di vita”. Il presidente Mattarella ha ricordato le donne “vittime dell’insensatezza della guerra, vittime spesso di brutali violenze”, ma di loro ha anche ricordato “la forza nel dolore e la dignità che si sono sempre rivelate energie insostituibili di resistenza, di coesione, di pacificazione, di ricostruzione”.
In queste prime due settimane di guerra anch’io sono stato personalmente colpito dai volti e dalle testimonianze delle donne ucraine, strappate dai loro affetti e costrette alla fuga, a nascondersi, ad imbracciare le armi. In televisione e nelle cronache giornalistiche veicolate dal web, tragicamente penalizzate dalla propaganda, queste donne sono apparse, al contrario degli uomini. Si è trattato di donne tutte e per forza di cose in secondo piano, rispetto ad una guerra proclamata da maschi, gestita da maschi, combattuta da maschi. Tutti noi abbiamo presente il volto del presidente russo, del suo gabinetto di guerra, dei generali, dei negoziatori.
Questo ritorno della guerra in Europa sembra aver riportato le lancette della civiltà indietro di un secolo, o forse più. E seconda vittima, annunciata, di questi giorni è l’ONU, messa in secondo piano da anni e ora definitivamente resa irrilevante. Un misfatto – questo – compiuto ahinoi proprio dagli stessi cinque stati che l’ONU l’avevano costituito, divenendone membri permanenti nel consiglio di sicurezza. Non ci resta che consolarci con la solidarietà che in questi giorni sta prendendo piede nella nostra piccola terra tra i monti. Stringendoci alle donne e ai bambini ucraini che stanno giungendo, per chiederci aiuto.

Autore: Luca Sticcotti