Un cittadino “vero”

Rubriche | 11/11/2021

“L’umanità è il risultato di miliardi di contributi accumulati nel corso dei secoli da esseri umani che hanno lasciato il loro segno, quello di alcuni, grandissimo, ma per la maggior parte, piccolo e quotidiano. Moriremo, ma il nostro segno resterà anche in futuro, creando quello che chiamiamo umanità: è questo che rende la nostra esistenza colma di senso. Ogni essere umano ha non solo il diritto, ma anche il compito e perfino il proprio debito di lasciare il proprio segno anche se piccolo e non visibile. Allora, ogni singola vita ha il suo significato, unita alla vita di tutti gli altri nella continuità del tempo, dello spazio e della storia.”
Questa citazione da Gustavo Zagrebelski è uno degli ultimi post social di Flavio Schimenti, il nostro collaboratore delle edizioni di Bolzano e Merano che è mancato all’improvviso venerdì scorso. L’architetto Schimenti nei suoi 62 anni di vita ha lasciato molti segni, tracce ed anche… “Pietre”, potremmo dire, riecheggiando il nome della rubrica di “memorie urbanistiche” che ci regalava da più di due anni. Il caro Flavio era un vero e proprio vulcano di idee. Oltre ad avere esercitato la professione di architetto Schimenti è stato insegnante d’arte, autore di pubblicazioni storico artistiche, divulgatore culturale, ma anche un vero e proprio “creativo” nel mondo del volontariato. Molti lo ricordano con il progetto Retake, intento a ripulire dai rifiuti parchi pubblici e angoli delicati dei centri storici. Per quanto riguarda la salvaguardia dei parchi l’architetto Schimenti aveva una passione sconfinata; negli anni non si sono contati in particolare gli appelli per salvare dal degrado il parco Petrarca del capoluogo. Ma Flavio non esauriva la sua azione nel campo del verde e dell’arte; anche sulla scia di una sua difficile esperienza personale passata, da anni Schimenti si dedicava con passione al volontariato nel settore delle dipendenze da alcol. E recentemente si era ritrovato sui social (e non solo) con gli altri altoatesini con il Sud Italia nel retaggio e cuore. Possiamo dunque dire che l’architetto Schimenti è stato un vero testimone di passione civile e culturale, tessitura di relazioni, costruzione di comunità. E quindi un vero e proprio punto di riferimento anche per il tipo di cittadinanza che i nostri giornali QuiMedia intendono promuovere. Una cittadinanza che guarda sempre all’altro e alle cose “belle” con rispetto e come un’opportunità di arricchimento, umano e culturale. Grazie di tutto Flavio,
ci mancherai. Ma il tuo segno resterà, puoi starne certo.

Autore: Luca Sticcotti Direttore del giornale