MERANO Due grandi donne faranno la loro comparsa nei prossimi giorni in piazza delle Terme, ospiti della Biblioteca civica nell’ambito della rassegna “Appuntamento a Merano – AutorInnen in Meran”. Giovedì 12 agosto alle ore 20.30 i meranesi avranno la possibilità di ascoltare le parole di Monika Hauser, un medico che oltre a rispettare il giuramento di Ippocrate, ha dedicato tutta la sua carriera al prossimo ed in particolare alle donne che vivono in situazione disagiate.
La professionista è nata in Svizzera, dove è cresciuta, ma è figlia di genitori sudtirolesi. La sua vita ha toccato molte mete internazionali: diploma in Svizzera, soggiorni in Israele e Sri Lanka, laurea in medicina a Innsbruck, dove nel 1984 ha anche eseguito il dottorato, esame di stato a Bologna, l’approvazione in Germania, medico assistente a Essen e formazione specialistica in ginecologia. Infine la sua città è diventata Colonia.
A fine 1992, Monika Hauser si è recata nei Balcani, durante la guerra, per aiutare le donne bosniache vittime di violenze sessuali di massa: grazie all’aiuto di psicologhe e dottoresse del posto, nell’aprile 1993 ha aperto l’unità sanitaria per donne “Medica Zenica” nella città Zenica.
Durante la guerra nel Kosovo, per la tutela dei diritti della donna, nel 1999, ha fondato in Kosovo e in Albania altre unità sanitarie per donne. Nel 2001 in Afghanistan ha promosso progetti per la cura medica e psicologica di donne e bambine, attiva anche supporti giuridici per donne detenute e ha promosso campagne contro i matrimoni forzati con bambine. Dal 2006 “Medica Mondiale” lavora nel sud – est della Liberia. Con i fondi del progetto le attività si estendono a molti altri paesi, soprattutto nella zona del grande lago in Africa.
Il lavoro di Medica Mondiale è pluridisciplinare e innovativo: le donne che hanno subito traumi ricevono supporto medico, psicosociale e legale, con l’obiettivo di rinforzare le loro risorse e di consentire loro una vita autodeterminata. Dall’inizio, Monika Hauser con le sue colleghe ha sviluppato degli standard del settore che tengono conto della situazione di stress che vivono le donne dopo aver subito dei traumi. Attraverso il lavoro sui diritti umani e sulla promozione della consapevolezza lavora a livello mondiale contro la violenza sessuale in stato di guerra e si batte per la parità di genere.
L’impegno di Monika Hauser per le donne nelle zone di guerra e di crisi è stato percepito fin dall’inizio dal pubblico ed è stato premiato svariate volte. L’incontro è moderato da Katia de Gennaro.
Sabato 14 agosto, alla stessa ora, toccherà a Tamara Lunger: scialpinista, alpinista ed esploratrice bolzanina, inizia la sua attività atletico – alpina a 16 anni cimentandosi nelle sue prime gare. Nel 2009 compie la sua prima esperienza alpinistica in Nepal. Nel 2010 diventa la donna più giovane, a soli 23 anni, a raggiungere la vetta del Lhotse (8.516 m.) e nel 2014 scala la vetta del K2 (8611 m.) come seconda donna italiana nella storia dell’alpinismo dopo Nives Meroi. Assai numerose in questi ultimi anni sono le sue imprese alpinistiche affrontate spesso in condizioni estreme. Durante i mesi del lockdown ha avuto l’ispirazione per il suo prossimo progetto, il Tamara Tour Italia: un viaggio in camper attraverso la Penisola per salire le vette più alte delle 20 regioni italiane, due mesi e mezzo di alpinismo, trekking, arrampicata, paracadutismo e ciclismo. Modera l’incontro Fausta Slanzi.
Per partecipare agli eventi sarà necessario esibire il Green Pass. In caso di maltempo l’evento si terrà presso il Pavillon des Fleurs in corso Libertà 39.
L’ingresso è libero.
In foto: Sulla destra Tamara Lunger e a sinistra Monika Hauser