È tempo di festeggiamenti per i tanti soci del Circolo parrocchiale anziani Santa Maria Assunta: sabato 17 dicembre l’intera comunità si riunirà per celebrare un importante traguardo, il trentennale del sodalizio.
Trent’anni a disposizione del prossimo, ed in particolare degli over del rione: un lungo periodo durante il quale un gruppetto di volontari ha mosso i primi passi per portare affetto e amicizia e si è trasformato poi in un punto di riferimento per tutti. “I volontari scarseggiano, ma noi riusciamo comunque a portare a termine i nostri obiettivi. Speriamo comunque che il futuro ci riservi qualche mano aggiuntiva”, spiega il presidente Giuseppe Pino Storti.
Presidente Storti, come avete mosso i primi passi nella costituzione del Circolo?
Il circolo parrocchiale anziani S. M. Assunta è nato nel febbraio del 1991, e infatti – se non ci fosse stato l’ostacolo del Covid – i festeggiamenti per il trentennale si sarebbero dovuti tenere lo scorso anno, ma tant’è. L’ispirazione per la sua costituzione ci era arrivata dall’allora parroco don Luigi Bertoldi: quando stavano ristrutturando l’oratorio era stato demolito anche il cinema “Lux” e lui aveva avuto l’idea di creare in quel posto una sala polifunzionale che potesse accogliere tutta la comunità. Negli anni precedenti, infatti, un piccolo gruppo di meranesi si ritrovava dopo la Messa in una sala che chiamavano “Wojtyla”, l’attuale sala punto d’incontro giovani “Il Gabbiano”. Don Luigi ha dunque voluto riservare anche agli anziani la possibilità di incontrarsi, ed ha costituito il circolo parrocchiale. Un sodalizio che lavora in maniera indipendente e con uno statuto autonomo; non dipende dalla parrocchia ma deve autofinanziarsi attraverso i soci e i contributi pubblici.
Lei è sempre stato presidente?
No, io sono presidente dal 2012, ma ho sempre gravitato nel Circolo. Prima di me c’era don Paolo Arnoldo, prima ancora Ermanno De Gasperi, ma ricordo Angelo Dal Farra e tanti altri.
Che cosa fate per gli anziani del quartiere?
Ci troviamo da sempre una volta al mese di pomeriggio per stare assieme, organizziamo conferenze, qualche volta guardiamo un film, giochiamo a carte, a tombola e il pomeriggio termina sempre con un rinfresco. In primavera una volta al mese facciamo una gita fuori Merano, in aprile ci concediamo un soggiorno ad Abano e tra maggio e giugno andiamo tutti assieme al mare. Un sabato al mese, poi, c’è il pranzo sociale.
Il prossimo pranzo sarà particolarmente interessante…
Già, perché sabato 17 dicembre 2022 andrà in scena il pranzo di Natale e contemporaneamente si celebreranno i trent’annni. Ci saranno tutti i soci e moltissime autorità, fra cui il sindaco ed alcuni assessori. Io terrò un discorso in cui spiegherò brevemente la storia del Circolo e le sue funzioni, e ringrazierò il parroco, don Peter Peter Kocevar, che ci permette di svolgere le nostre attività fra le mura parrocchiali.
Voi siete tutti volontari. C’è un ricambio generazionale, fra le vostre fila?
Il più giovane di noi è il segretario Gianni Libardi, che ha 70 anni, ed è sempre attivo e pimpante. Altri “giovani” non ce ne sono, ed è un problema; d’altronde oggi prima dei 66 anni non si va in pensione, e a parte chi ha già dedicato parte della sua vita al servizio del prossimo, non è facile che una persona smetta di lavorare e decida di impegnarsi subito nel volontariato…
Lei è stato recentemente premiato proprio per il suo impegno nel volontariato…
È stata una bella soddisfazione: il vescovo Ivo Muser ha consegnato l’onorificenza diocesana a undici persone presenti nel consiglio parrocchiale dalla prima elezione negli anni ’70, e fra questi ci sono anch’io. Frequento la parrocchia da quando avevo 16 anni, e quando ne avevo 22 è iniziato il mio impegno nel consiglio parrocchiale come presidente o vicepresidente.
Autore: Luca Masiello