Inserzione pubblicitaria. Con la crescita dell’inflazione e i rincari energetici, molte famiglie a basso reddito non riescono più ad arrivare alla fine del mese. Con la campagna di raccolta fondi “La povertà è più vicina di quanto pensi”, la Caritas chiede la collaborazione degli altoatesini per sostenere le persone in difficoltà.
Luce, gas, riscaldamento, generi alimentari… Ogni cosa è diventata più costosa, per alcuni troppo. Sono soprattutto le famiglie numerose a risentire della situazione, insieme alle persone anziane o con storie di migrazione alle spalle. La Caritas osserva il fenomeno dal punto di vista dei propri servizi, che quotidianamente ricevono richieste d’aiuto, ora anche da parte di persone che pur avendo un reddito, non riescono più ad arrivare alla fine del mese.
“In molti dei nostri servizi, emergono le grandi preoccupazioni finanziarie delle persone: la crescita dei prezzi, a fronte di salari che restano sostanzialmente invariati, sta mettendo in difficoltà sempre più pensionati e famiglie a basso reddito” spiega la direttrice della Caritas Beatrix Mairhofer. Ne è un esempio Dora che è già in pensione e vive in un piccolo appartamento di sua proprietà. Nonostante abbia lavorato per tutta la vita, riceve oggi una pensione minima, di 640 euro al mese, che la costringe a valutare bene ogni spesa. E se fino a quest’anno, è sempre riuscita a cavarsela da sola, senza dover dipendere da aiuti esterni, i notevoli aumenti dei prezzi l’hanno portata prima ad esaurire tutti i suoi risparmi, e poi a rivolgersi alla Caritas per cercare una via d’uscita. Qui ha ricevuto ascolto, un accompagnamento per ottenere un’assistenza finanziaria pubblica, e un aiuto per la gestione delle spese, riuscendo così a tirare un sospiro di sollievo in un momento molto delicato e pieno di preoccupazioni.
Un altro esempio è quello rappresentato da Gianni e da sua moglie Elena. Hanno quattro figli, tutti che frequentano ancora la scuola. Gianni non guadagna male come operaio, ma per far fronte alle spese legate all’alloggio e al mantenimento della famiglia, ha acceso diversi prestiti, che è sempre riuscito a restituire regolarmente. Al momento però, le sue entrate non bastano più. Rivolgendosi al servizio di Consulenza debitori della Caritas, ha potuto elaborare un piano per gestire meglio le finanze e le priorità dei pagamenti. La Caritas si è fatta carico anche di alcuni arretrati rimasti in sospeso, evitando che venisse staccata l’elettricità nell’abitazione della famiglia e risparmiando qualche notte insonne a Gianni ed Elena.
C’è poi la vicenda di Stefano, giovane meccanico, che ha da poco terminato un percorso di formazione. Non ha ancora maturato una lunga esperienza lavorativa, e guadagna 1.300 euro mensili, ai quali aggiunge 150 euro di sostegno statale che riceve per la figlia, nata da qualche mese. Come in molte coppie, la sua compagna al momento non lavora, per riuscire ad accudire la figlia. Un servizio di babysitter costerebbe troppo e i due giovani non hanno famiglie che li sostengano alle spalle. Possono quindi contare su un’entrata di circa 1.500 euro mensili, ma una volta sottratti i costi fissi per l’affitto, le spese condominiali e le bollette, resta ben poco per vivere in tre. Ora, con l’aumento del costo della vita, alcune rate da pagare sono rimaste in arretrato e la coppia si è dovuta rivolgere alla Caritas perché non riesce più a far quadrare i conti. In attesa che la compagna di Stefano possa riprendere a lavorare, la Caritas fornisce ora un sostegno alla famiglia.
Storie come queste, al Centro d’ascolto e al servizio di Consulenza debitori della Caritas, sono sempre più frequenti. Qui lo si vede chiaramente: molte persone semplicemente non riescono più a stare al passo con l’aumento dei prezzi. “In molti casi, si tratta di uomini e donne che hanno storie di precarietà finanziaria alle spalle o che hanno già avuto difficoltà da questo punto di vista. Per chi ha debiti o deve rimborsare prestiti, i vertiginosi aumenti dei prezzi in tutti i settori della vita, diventano sfide finanziarie sempre più difficili da gestire. C’è anche la paura di perdere il lavoro, legata ai timori che le aziende interrompano le proprie attività perché non più redditizie, e questo porta spesso le persone a trascurarsi anche dal punto di vista della salute, pur di non fare assenze che li mettano in cattiva luce sul posto di lavoro”, dice Mairhofer, riassumendo le preoccupazioni e i bisogni di quanti si rivolgono alla Caritas.
“Accanto a situazioni di forte indigenza, precarietà e isolamento, vanno raccontate anche quelle realtà più nascoste, di chi si vergogna o aspetta l’ultimo momento per uscire allo scoperto e chiedere aiuto. Non vanno sottovalutate, perché le preoccupazioni finanziarie si ripercuotono anche sulla psiche” racconta ancora Mairhofer. Al servizio di Consulenza per uomini arrivano inoltre padri disperati che in caso di separazione o divorzio, non sanno più come sostenere la famiglia o se stessi. Ma anche per altri, ad esempio la ricerca di un alloggio è diventata molto più difficile. “I proprietari d’immobili chiedono livelli di sicurezza economica che molte persone non possono garantire”, spiega Mairhofer. “E anche al servizio di Sostegno al telefono della Caritas, molti chiamano preoccupati per il futuro, vorrebbero sapere come andranno le cose, per capire se riusciranno a sostenere le spese future con i loro risparmi. Per fortuna i servizi della Caritas sono tutti gratuiti, perché altrimenti le persone probabilmente non potrebbero permetterseli” dice la direttrice della Caritas Mairhofer.
Mettendo queste realtà al centro della campagna “La povertà è più vicina di quanto pensi”, la Caritas oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica sui bisogni delle persone, fa appello alla responsabilità sociale di ogni cittadino. Il 13 novembre si è celebrata la Giornata mondiale dei poveri: “Ringraziamo chi ha già sostenuto il lavoro della Caritas attraverso la raccolta delle offerte in chiesa, durante la domenica della carità, ma saremo grati anche a chi, avendone la possibilità, deciderà di contribuire con una donazione alla nostra campagna di raccolta fondi in favore degli indigenti. Di questi tempi, la solidarietà diventa ancora più importante, e abbiamo bisogno anche del vostro sostegno”, conclude la direttrice della Caritas Beatrix Mairhofer, ringraziando in anticipo la popolazione altoatesina che si è spesso dimostrata generosa nei confronti delle persone bisognose in Alto Adige.
La povertà è più vicina di quanto pensi
Con la causale “Caritas” è possibile sostenere la campagna di raccolta fondi di quest’anno, per non lasciare indietro le persone in difficoltà, e aiutare le famiglie a far quadrare quei conti che non tornano. Ogni piccola donazione aiuta a contrastare la povertà. Grazie!
(Inserzione pubblicitaria)
Contatti persone in difficoltà Centro d’Ascolto: tel. 0471 304 308 Consulenza debitori: tel. 0471 304 380 Consulenza per uomini: tel. 349 324 649 Sostegno al telefono: tel. 0471 052 052
Conti di donazione: Raiffeisen Cassa Centrale, IBAN: IT42F0349311600000300200018 Cassa di Risparmio di Bolzano, IBAN: IT17X0604511601000000110801 Banca Popolare dell’Alto Adige, IBAN: IT12R0585611601050571000032 Intesa Sanpaolo, IBAN: IT18B0306911619000006000065
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