Chi si è trovato nella situazione di dover effettuare un’interruzione di gravidanza in Alto Adige lo sa bene: il personale che effettua queste operazioni è sotto organico, per utilizzare un eufemismo, e quei 90 giorni in cui si deve effettuare l’aborto scorrono veloci, con conseguenze spesso drammatiche sulla psiche della donna e di chi le sta accanto. Di ciò e di altri problemi legati a questa tematica ne parlerà un team di esperti nella sede dell’Accademia di studi italo-tedeschi in via F. Innerhofer 1, sabato 22 ottobre dalle ore 10 alle 14.
Nonostante in Italia l’interruzione della gravidanza sia legale, non è sempre facile avervi accesso.
In Alto Adige, addirittura, esistono diversi sportelli di prevenzione e consulenza, ma solo pochissimo personale medico che offre aborti sicuri all’interno di strutture sanitarie pubbliche. Che cosa spinge così tanti professionisti del servizio pubblico a dichiararsi “obiettori di coscienza” per motivi etici o religiosi, rifiutando di eseguire aborti? Quali sarebbero i rischi per le donne e le persone incinte, oltre che per la società intera, se si perdesse nuovamente il diritto all’interruzione di gravidanza?
È giusto considerare l’aborto un diritto umano universale? Come offrire il diritto a un aborto sicuro a tutte le persone interessate, a prescindere dalla loro classe sociale?
Il convegno vuole essere un momento di scambio tra pubblico ed esperti in materia. Dopo l’intervento da parte di alcuni esperti sulle implicazioni etiche, sanitarie e giuridiche legate all’aborto, il pubblico potrà contribuire al dialogo, partecipando a degli spazi di discussione. I risultati verranno restituiti al pubblico sotto forma di documento, nella speranza che possano fungere da spunto per un impegno politico comune, atto a salvaguardare la libertà e la dignità delle donne.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria: service@museia.it
LE ESPERTE E LE ORGANIZZAZIONE COINVOLTE
Al convegno parteciperanno Mona Holm (direttrice “Women’s Museum Norway Kvinnemuseet”, ideatrice della mostra “SHHH! Stories about abortion and sexuality”), Carla Reale (giurista esperta di diritto costituzionale e biodritto, componente della Commissione Pari opportunità di Trento), Esther Redolfi (filosofa impegnata in studi femminili), Silvia Camin (presidente Aied) e Loredana Costanza (vice primaria del reparto di Ginecologia e Ostetricia, ospedale di Bolzano).
Le organizzazioni coinvolte sono: Infocafè Femminista, Museo delle Donne, Donne in marcia, Ass. “Donne contro la violenza” Merano, consultorio Aied, Accademia di Studi Italo-Tedeschi, Women’s Museum Norway, Servizio Donna.