Per Tiziano Rosani, l’attuale curatore del Palais Mamming Museum di Merano, l’attenzione per l’arte e la storia è fondamentale. Conseguita la laurea in Conservazione dei beni culturali, Rosani ha deciso di fare ritorno nella sua “Heimat” – come la chiama lui – collaborando per vent’anni come free lance con svariati musei, tra organizzazione di mostre e scrittura di libri e cataloghi. Oggi spende le sue energie per il Museo Civico organizzando mostre e dedicandosi alla comunicazione. “Il mio chiodo fisso è far sì che i meranesi di ogni lingua e provenienza comprendano appieno le potenzialità di questo loro Museo e ne rendano così possibile l’ulteriore crescita”.
Il tratto principale del mio carattere.
Tendo a non mollare facilmente la presa. Non che questo, sia chiaro, rappresenti sempre un pregio.
Da bambino sognavo di diventare…
In un primo tempo macchinista, poi geologo.
L’ultima volta che ho pianto.
Non ricordo la circostanza esatta, capita però spesso perché mi emoziono facilmente.
Non sopporto…
Chi propone soluzioni rapide su tutto: la storia ci insegna che quasi mai la risposta al volo si rivela essere poi quella giusta.
Un libro su un’isola deserta.
In attesa di una nave di passaggio, che chissà quando arriverà, penso sarebbe utile disporre di un’enciclopedia a più volumi.
La qualità preferita in un uomo.
L’umanità, l’intelligenza e la lungimiranza.
… e in una donna.
L’umanità, l’intelligenza e la lungimiranza, associate alla dolcezza.
Dico bugie solo…
Per evitare a qualcuno/a inutili sofferenze. Di esse ne abbiamo già in abbondanza, meglio ridurne il numero.
La mia paura maggiore.
Non riuscire a dare, per mancanza di tempo o per circostanze sfavorevoli, senso pieno alla vita.
Il fiore che amo.
Tutte le specie di rose. Forse “Rosani” non è cognome casuale…
La disgrazia più grande.
Perdere anche la speranza.
Il mio motto…
È in realtà una citazione: “[…] giudico potere esser vero, che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che ancora ella ne lasci governare l’altra metà a noi. […]”.
Il paese dove vorrei vivere.
In verità è una città: Merano.
Il mio primo ricordo…
È un flash, uno dei pochissimi rimasti, di mia mamma, davanti alla casa dove abitavamo. Può anche darsi che me lo sia semplicemente sognato in seguito, non sono mai riuscito a capirlo.
La mia occupazione preferita.
Fuggire da Merano, anche solo per poche ore o pochi giorni: torno regolarmente rigenerato.
Nel mio frigo non manca mai…
L’insalata, nelle sue molte declinazioni.
L’ultima volta che ho perso la calma…
Sarà stato sicuramente in auto, in coda.
L’errore che non rifarei.
Sopravvalutare la volontà degli uomini.
Autrice: Chiara Caobelli