La zona della città che si estende da Ponte Talvera a Piazza Gries attende da anni un rilancio che non è ancora giunto. La pandemia in questo senso avrebbe potuto dare il colpo di grazia a molti esercizi commerciali situati sotto i secondi portici di Bolzano, ma i proprietari sono stati in grado di tirare fuori le unghie, rinnovando il loro patto con i residenti. Ora però è il momento di guardare avanti e rilanciare la richiesta di far diventare Corso Libertà un luogo accogliente, soprattutto per gli abitanti del rione, ma non solo.
“Corso Libertà continua a sentirsi il secondo centro di Bolzano, ma è un centro ancora incompiuto, nelle politiche di sviluppo della città. In ogni caso noi pensiamo positivo, è il nostro modo di reagire e di rispondere alla grande sfida di questo periodo complicato”.
A prendere la parola è Wolfgang Schweigkofler, titolare del negozio Pediform di Corso Libertà, che da decenni sostiene i propri clienti sulla scia di un motto che è tutto un programma: “le due cose più importanti della vita sono un buon letto e un bel paio di scarpe, quando non sei nell’uno, sei nelle altre”.
Il signor Schweigkofler è convinto che la sfida di reggere all’impatto del lungo lockdown dovuto al Coronavirus è stata vinta dagli esercizi commerciali del rione grazie alla consapevolezza da parte dei gestori/proprietari di essere non solo dei venditori ma anche dei prestatori di servizi. Ne è un esempio Pediform, che offre anche i servizi di calzoleria oltre alla vendita di calzature.
“Noi non lavoriamo con il turismo e quindi abbiamo sentito poco l’assenza degli ospiti durante il lockdown”, ricorda il signor Wolfgang osservando che durante questo periodo è stato davvero fondamentale il rapporto stretto con i clienti affezionati che hanno riconosciuto il cuore che viene messo da negozianti e artigiani nel loro lavoro.
Insomma: appena hanno potuto i clienti sono tornati dai loro negozianti, anche perché avevano bisogno di loro.
Nello specifico il negozio di Corso Libertà che abbiamo preso come esempio per tutti, ha aiutato i residenti a restare in piedi, davvero in tutti i sensi…
Ma il vostro quartiere e in particolare il rione che fa capo a Corso Libertà è in una fase di grandi cambiamenti. Con la nuova ciclabile appena inaugurata e nel prossimo futuro il parcheggio di Piazza Vittoria e poi il Polo Bibliotecario…
Mah. Secondo noi la situazione non cambierà gran che. Perché il problema di fondo è che ancora oggi tutti gli eventi e le manifestazioni si concentrano sempre nel centro storico. Poi va anche detto che oltre a Piazza Vittoria anche la Piazza Mazzini è tutt’altro che accogliente. Anche lì prima o poi si dovrà intervenire.
Sì, ed è un peccato perché Piazza Mazzini è molto grande e qualche spazio per eventi in realtà ci sarebbe, ma viene fatto molto poco in questo senso. E si è anche parlato di rendere pedonale prima o poi Corso Libertà. Lei cosa ne pensa?
Anche su questo noi siamo critici. Abbiamo molti clienti che vengono dall’Oltradige e per loro è molto importante arrivare, fermarsi un attimo e ritirare qualcosa al volo da noi. Già ora questo è molto più difficile di prima. E con la strada pedonale lo diventerebbe ancora di più. La stessa cosa poi varrebbe anche per i tanti artigiani che rendono il quartiere davvero autosufficiente, come fiorai, puliture a secco, parrucchieri, meccanici di biciclette, ottici, estetiste, ecc.
Le associazioni di rappresentanza vi aiutano?
Poco. Sembra che tutti si fermi al Ponte Talvera. Le persone arrivano lì dal centro e poi tornano indietro.
Durante il lockdown avete ricevuto aiuti economici?
La prima volta sì, la seconda no.
Ma ci avete detto che volete comunque essere positivi e ottimisti. Come possiamo dunque concludere con questo spirito la nostra breve chiacchierata?
Beh… una speranza ci giunge dalla costruzione delle case nuove in piazza Gries. Arriveranno nuove famiglie, siamo pronti ad accoglierle e aiutarle. E questo forse aiuterà anche noi a far diventare Corso Libertà finalmente il “secondo centro” di Bolzano.
Autore: Luca Sticcotti