Abbiamo incontrato Giada del Marco, per conoscere meglio l’iniziativa “Es geat di a un – Tocca a te” e dare una voce in più al progetto.
In cosa consiste quest’iniziativa? L’idea di fare qualcosa per sensibilizzare contro la violenza di genere c’era già da tempo, ma, subito dopo il lockdown, alcuni fatti di cronaca ci hanno spinto ad attivarci. Inizialmente abbiamo realizzato un video in cui le donne che sono state vittime di violenza hanno potuto far sentire la propria voce. Siamo veramente contente dei risultati ottenuti da questo video ed infatti abbiamo deciso di creare un’associazione con l’obiettivo di aiutare e dare un sostegno alle donne vittime di violenza. Inoltre consegniamo questi braccialetti viola come simbolo di vicinanza e come segno di vicinanza al tema di chi lo indossa.
Come mai la scelta del colore viola per i braccialetti? Abbiamo scelto il viola perché cercavamo un colore che fosse al contempo cupo e forte e che allo stesso tempo attraesse l’attenzione e fosse direttamente collegabile alla nostra causa.
Qual è stata la difficolta più grande che avete affrontato nella realizzazione del progetto? La difficolta più grande è stata chiaramente fare ogni passo nel rispetto delle vittime e seguire con loro un percorso per garantire un ambiente sano e corretto. La difficoltà è stata appunto creare un gruppo con esperti per trattare al meglio questi temi così delicati.
E la cosa più bella? Vedere ogni giorno quante donne riusciamo ad aiutare anche semplicemente stando loro vicino e seguendole nel loro percorso è sicuramente la cosa più bella. Riusciamo a consigliarle, a fare un poco loro da amiche ma soprattutto riusciamo a dare un supporto finanziario dove le strutture non riescono, grazie alle donazioni che riceviamo.
Avete eventi in programma? Abbiamo davvero tanti progetti in mente, il prossimo evento sarà il 14 agosto nel giardino vescovile di Bressanone. Si tratta di un evento di beneficienza con tanti artisti e tante cose da fare, inoltre presenteremo il nuovo video che abbiamo realizzato, dove le donne vittime di violenza parlano e raccontano la loro esperienza in maniera anonima.
Cosa possiamo fare nella vita di tutti i giorni per contrastare questo fenomeno? Possiamo evitare tutte le più piccole forme di violenza di genere, per esempio non chiedere durante un colloquio ad una donna quando avrà dei figli, se è sposata o tutte queste piccole forme di violenza di genere che sono molto comuni. Alle donne invece mi sento di dire che bisogna acquisire la consapevolezza che nessuno può dire come una donna deve essere e che nessuna donna deve seguire uno standard o un canone imposto. La cosa principale però è e resta il non essere indifferenti davanti ad una possibile situazione di violenza. Anche solo bussare ad una porta e chiedere se è tutto a posto a volte può voler dire salvare una vita.
Autore: Daniel Valentini COOLtour
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