Un benvenuto alle panchine arancioni

Attualità | 17/6/2021

I comuni di Bronzolo e Vadena hanno aderito nel 2020 al progetto Sente-mente, diventando così Comuni amici delle persone che con-vivono con demenza. Simbolo del progetto sono delle panchine arancioni, che ora sono state finalmente inaugurate.

Ultimati i lavori di verniciatura, si è svolto il giorno 11 giugno, nell’area antistante la GRUFRUT a Bronzolo, il momento inaugurale delle Sente-mente panchine, che hanno l’onore di essere le prime panchine arancioni dedicate alla demenza su tutto il territorio nazionale. Un nutrito gruppo di cittadini ha preso parte all’evento e con curiosità si sono accostati a questo “nuovo spazio” messo a disposizione dal Comune di Bronzolo affinché diventi un punto di ritrovo per momenti dedicati al tema della demenza. Uno spazio verde, tre panchine, e al centro un salice piangente che crescendo farà dono della sua ombra ai passanti che sentiranno il bisogno di ristoro. Per l’occasione anche una delle tre panchine arancioni del Comune di Vadena, è stata posizionata accanto, mentre le altre due che non sono trasportabili, erano comunque presenti attraverso una loro immagine, in modo che a tutte sei venisse dato il benvenuto da parte della cittadinanza. Le panchine di Vadena le potrete incontrare passeggiando a partire dalla alla caserma dei Vigili del Fuoco, sul rettilineo in direzione Mover e una nella zona Mover.
Il rito inaugurale è stato introdotto dal suono festoso di alcuni componenti della Musikkappelle al quale è seguito il saluto da parte della Sindaca Giorgia Mongillo per il Comune di Bronzolo e dell’assessora alla famiglia del Comune di Vadena, Anna Busetti. A seguire sono intervenuti per la Comunità Oltradige Bassa Atesina il Presidente Hansjorg Zelger e il Direttore dei Servizi Sociali Bernhard Von Wohlgemuth  che hanno dimostrato il loro interesse e apprezzamento per il progetto. La responsabile del Distretto Sociale, Annalisa Frasca, ha messo in risalto l’importanza del progetto Sente-mente, quale strumento concreto per gettare semi di speranza che sappiano far crescere un nuovo modo di intendere la demenza e abbattere il muro dello stigma e del pregiudizio che avvolge la malattia e le persone che con essa convivono. Il parroco Walter Visintainer, ha avuto parole di gratitudine per coloro che si impegnano attivamente a stare accanto alle famiglie e ha celebrato il rito di benedizione indirizzandolo alle persone, affinchè trovino sostegno e conforto nella loro esperienza di malattia.
È stato poi presentato il senso dei messaggi di cui le panchine rendono testimonianza, “La mente si ammala di Alzheimer il cuore no – Guardami sono ancora io – Il mio sentire è presente, qui, ora – è il modo in cui pensi a me che deve cambiare – Voglio ancora essere felice -Voglio un mondo libero dal tuo pregiudizio”. Ogni “messaggio in panchina” è un invito a ciascun componente della comunità a diventare protagonista di un cambiamento culturale che veda la trasformazione del modo in cui si guarda alla persona che vive con demenza. Ogni panchina ci  invita a scegliere dove accompagnare il nostro sguardo e quindi la nostra attenzione, verso la malattia o verso la persona e le sue possibilità?


Questa scelta farà una differenza sostanziale rispetto al nostro comportamento. Nel primo caso saremo portati a pensare che non c’è più niente da fare, che tutto è inutile, e quel senso di impotenza trasparirà in ogni nostro gesto, in ogni parola. Nel secondo caso invece, continuando a mantenere l’attenzione alla persona, scopriremo che la vita continua a pulsare oltre la diagnosi di demenza, che è possibile continuare a mantenere viva la relazione  imparando ad abitare nei territori del suo mondo interiore. Colorare i momenti che si trascorrono insieme con la semplicità della gentilezza, di un sorriso, di un gesto accogliente, può fare la differenza per il benessere sia della persona con demenza sia di chi si prende cura di lei. 
Dopo la diagnosi c’è ancora molta vita da gustare insieme, molte cose da sperimentare, magari con modalità diverse, ma comunque capaci di creare momenti di gioia per tutti.
In conclusione la vice-sindaca di Bronzolo Margot Pizzini, ha donato ai rappresentanti del gruppo giovani Flowers, un attestato di gratitudine per il lavoro svolto nella creazione delle panchine.
Il momento è stato ricco di emozioni intense ed è stata l’occasione per continuare a diffondere idee di speranza a beneficio di tutti coloro che vivono direttamente o indirettamente con la realtà della demenza, ma anche di tutta la cittadinanza che, attraverso la forza dei valori portati avanti dal progetto, ha l’opportunità di crescere e vivere concretamente il rispetto e la dignità, aldilà di ogni fragilità.
L’invito a tutti è di utilizzare le panchine e nel breve tempo di un riposo, concedere a se stessi di lasciarsi toccare e accarezzare dai messaggi di umanità che le panchine trasmettono.

Autrice: Roberta Lenzi Sente-mente Felicitatrice

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