L’arte inclusiva degli “Amici dell’Arte”

Attualità | 25/3/2021

Nel 2020 la presidenza del gruppo di artisti bolzanino “Amici dell’Arte” è stata ceduta da Amedeo Masetti ad Adriana Fantoni. Il nuovo direttivo mantiene la tradizionale filosofia del gruppo, fondata sul principio di inclusività. Adriana e Amedeo ce lo spiegano presentando vecchi e nuovi progetti artistici.

Gli Amici dell’Arte si costituirono nel 1998 su iniziativa di Costantino Bombonato. Il gruppo sorse all’interno del Club Rodigino, l’associazione culturale che ricorda le origini venete dei molti che da queste aree si trasferirono a Bolzano. Sotto la direzione di Bombonato, gli Amici dell’Arte iniziarono a organizzare mostre annuali collettive. Nel 2008 ci fu la prima esposizione in Galleria Civica. Nel 2009 Amedeo Masetti, divenuto presidente, propose di evidenziare anche gli aspetti culturali legati alle tradizionali mostre annuali, che vennero perciò arricchite da numerosi eventi quali concerti e conferenze. Le rassegne successive spaziarono da Dante a Fellini, passando per il Jazz e “the Beatles”. Purtroppo la pandemia ha impedito esposizioni nel 2020, ma il gruppo continua a lavorare sotto la nuova presidenza di Adriana Fantoni. Il passaggio del testimone lascia invariata l’identità del gruppo, saldamente ancorata al principio di inclusività: “Non ci interessa tanto la formazione dei membri quanto la loro disponibilità a sposare la nostra filosofia, che si basa sulla partecipazione” racconta Adriana. Essere Amici dell’Arte significa fondamentalmente voler fare parte del gruppo, “lasciare in disparte l’individualità personale – continua Amedeo – e mettere in evidenza il lavoro collettivo”. La responsabilità ricade sui singoli artisti il cui impegno contribuisce al miglioramento di tutto il gruppo, su questo presupposto sono organizzate anche formazioni e spazi di confronto. L’anima inclusiva del gruppo è in grado di educare all’arte e di renderla accessibile a tutti, togliendola così da quel piedistallo distante e irraggiungibile su cui spesso l’arte viene posta. È “un gruppo popolare – risponde Adriana – io mi sono avvicinata quando ho visto la mostra sull’Inferno di Dante. Mi sono resa conto che mi parlava direttamente, non perché fosse semplice ma perché era molto viva”. Il carattere popolare a cui fa riferimento Adriana è dato da una modalità di comunicazione semplice e su livelli differenti, reso possibile anche dalla diversità che caratterizza i membri del gruppo: ognuno con il proprio stile e background. Ma popolare è anche la volontà di alleggerire il confronto con l’arte alta, elitaria, a beneficio della partecipazione, per dare a tutti e tutte la possibilità di esprimere la propria identità artistica. In questo senso gli Amici dell’Arte danno un contributo vivo alla cultura bolzanina. Il prossimo maggio 2021 sarebbe in programma una mostra, questa volta a tema libero perché le restrizioni sono state fin troppo presenti nel 2020; l’invito di Amedeo e di Adriana è quello di affacciarsi a questo mondo e di diventare, come loro, amici dell’arte.

Autrice: Giada Noto (COOLtour)

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