Elya Rose ci racconta come vive la musica

Attualità | 26/6/2025

Laura è una cantautrice bilingue di Bolzano. La sua identità musicale nasce dall’incontro tra il cantautorato italiano degli anni 70 e 80, il jazz e il latin jazz che ha respirato in famiglia e l’influenza della musica anglosassone. Il suo nome d’arte, Elya Rose, è ispirato dai nomi delle sue nonne: Elia e Rosa.

Com’è nata la tua passione per la musica?

Ha sempre fatto parte della mia vita: intorno ai cinque anni ho fatto l’audizione per lo Zecchino d’oro. Ho sempre suonato uno strumento, dal il piffero al il flauto traverso alla chitarra e per questo ringrazio la forte tradizione musicale delle scuole tedesche: tutti i miei compagni di classe suonavano qualcosa, e così ho cominciato anch’io. Inoltre il musical è stato il mio primo grande amore, mi ha insegnato a stare sul palco e l’importanza delle emozioni nel cantato: una cosa che porto con me anche nel mio cantautorato. 

Che ruolo hanno la musica e il songwriting nella tua vita?

La musica è una costante, un’attività così naturale che non ci devo neanche pensare. Scrivo canzoni da dieci anni anche se i primi cinque li considero “un periodo di prova”. Trovo affascinante creare un mondo all’interno di un brano, e penso che scrivere e ascoltare canzoni sia la sola via per capire davvero cosa proviamo. Amo il processo di scrittura, è un processo quasi artigianale: colpi imprecisi al blocco di marmo dei miei pensieri finché non si delinea un’immagine, che va poi portata alla luce con estrema pazienza. La rima giusta, la parola giusta, l’accordo giusto…

Qual è il tuo ultimo progetto?

“The Water’s Rising”. La canzone è nata nel 2021 come una semplice nota audio, che ho poi riesumato dal dimenticatoio insieme al mio produttore, Lorenzo Campaner. Lavorandoci si è evoluta in un brano che dà voce all’ansia legata al cambiamento climatico. Con questo pezzo ho voluto denunciare la corruzione, l’indifferenza e la complicità di chi trae profitto dalla distruzione dell’ambiente, lasciandoci un futuro sempre più incerto. Musicalmente è molto diversa dal mio stile abituale: ho scelto suoni elettronici e un assolo di chitarra distorto che esprime tutta la tensione che sentivo. Questa canzone è un invito a fermarsi, a guardarsi intorno e a capire che, se non agiamo ora, rischiamo di non avere più nulla da salvare. È disponibile su YouTube e le piattaforme come Spotify e Apple Music.

Pubblicherai un album?

Al momento sto lavorando al mio primo album, incentrato sulle situazioni tragicomiche in cui ci si ritrova dopo la fine di una lunga relazione e il trasferirsi in un’altra città. Per seguire il processo creativo ci sono i miei profili Instaram e Tiktok @elyarose_music dove documento la scrittura dei brani, con tutti gli errori e le frustrazioni del caso, la creazione dell’album in studio, offro qualche sguardo dietro alle quinte dei video musicali e ovviamente faccio l’occasionale reel comico necessario per la visibilità: essere artista, ormai, vuol dire essere anche social media manager. A fine estate uscirà “To say goodbye”. Un brano fresco e solare, costruito su sonorità leggere di ukulele, con un ritmo upbeat e vibrazioni estive. Il testo racconta la fine di una relazione vista con occhi nuovi: non più come una perdita, ma come un passaggio necessario verso una nuova libertà. Tra malinconia e leggerezza, è una riflessione sul lasciar andare, ambientata tra città nuove, cieli aperti e la riscoperta di sé.

E per sentirti dal vivo?

Suonerò il 4 luglio in apertura di Puntino, cantautore Triestino in tournée, inoltre faccio busking per strada a Bolzano e Trieste (annuncio in anticipo quando e dove sui social). Infine c’è un concerto pianificato per l’uscita di To Say Goodbye, ma la location è segreta, seguitemi per restare aggiornati! 

Autrice: Anna Michelazzi

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