Intervista a Alessia Cotrus del Liceo Carducci, vincitrice della categoria dj alla 55ª edizione del Festival Studentesco.
Com’è nata la tua passione per il DJing? Cosa ti ha spinta a partecipare al contest del Festival?
La passione è nata per caso. Un partecipante al contest si è ritirato e le rappresentanti del mio liceo hanno pensato a me. All’inizio ero indecisa: non avevo mai fatto nulla del genere e l’idea di esibirmi da sola davanti a tremila persone mi spaventava. Ma mi sono detta: “È un festival, divertiamoci”. In tre settimane ho imparato a usare la consolle, grazie a un partecipante delle scorse edizioni, ho scelto la playlist e provato ogni giorno. Durante la preparazione è nata la vera passione: più imparavo, più mi divertivo. Quando una cosa ti prende, ti ci dedichi tutta.
Hai vinto un contest dove la maggior parte dei partecipanti sono ragazzi: come ti sei sentita a rappresentare le ragazze in un ambiente ancora così maschile?
Quando hanno annunciato il mio nome è stato uno shock. Pensavo a un errore: c’erano DJ più esperti. Mi ero iscritta per non lasciare scoperta la categoria. Dopo la vittoria ne ho capito l’importanza. Ho pianto sul palco, dall’emozione. Poi ai commenti: “Hai vinto solo perché sei una ragazza” rispondo: “Fallo tu in due settimane”. Non conta il genere, ma l’impegno e la passione.
C’è stato un momento, durante la preparazione o l’esibizione, in cui hai pensato: “Ce la posso fare”?
Sì, il giorno prima del contest. Durante le ultime prove, tutto andava liscio.
Non puntavo alla vittoria, volevo solo rappresentare bene la mia scuola.
È stato un percorso impegnativo ma gratificante, con il supporto di amiche, genitori e professori. Quando chi ti sta attorno ti incoraggia, ti senti più forte. Dopo il contest ho pensato che questa passione potesse crescere davvero.
Hai un tuo stile particolare quando mixi? Quali artisti o generi ti ispirano di più?
Uno stile definito ancora non ce l’ho, ma ho chiaro l’obiettivo: far divertire. Per il contest ho scelto brani ballabili e cantabili: reggaeton, dembow, trap e hit come Titanium o Freed from Desire. Se ti diverti tu, si diverte anche il pubblico. Per ora, il mio stile è semplice ma curato, con tanta energia. Spero col tempo di renderlo più personale.
Cosa pensi che manchi – o potrebbe migliorare – nella scena musicale giovanile a Bolzano?
Secondo me a Bolzano mancano varietà e apertura musicale. Spesso si segue solo la moda.
Servono spazi per sperimentare: open mic, laboratori, luoghi dove condividere musica. Dobbiamo smettere di giudicare i gusti degli altri, valorizzare la diversità musicale e avere più occasioni per far emergere i talenti. Io ho scoperto una passione perché qualcuno ha creduto in me.
Dopo questa vittoria, hai già in mente altri progetti musicali? Dove ti piacerebbe portare questa passione?
Ho ricevuto proposte per esibirmi e vorrei continuare. Amo stare sul palco, divertirmi e far divertire. Vediamo dove mi porterà.
Autrice: Salma, COOLtour
Foto: Giulia Torresani