Merano multiculturale, Merano multireligiosa. Non è una novità, ma forse non tutti sanno che, tra le tante anime spirituali della città sul Passirio, c’è anche una comunità buddhista. Il centro Mandala Deua Ling è nato a Merano quasi trent’anni fa, frutto della ricerca spirituale di Massimo Burchiellaro ed Ester Meloni. Da venticinque anni ha sede stabile in Vicolo Steinach 9, dove continua a offrire un punto di riferimento per chi è interessato al buddhismo tibetano.
La guida spirituale del centro è Lama Paljin Tulku Rinpoce (nome laico: Arnaldo Graglia), che propone regolarmente insegnamenti. Oltre a questi, il centro organizza seminari e incontri settimanali di meditazione, aperti a tutte le persone curiose o in cammino. Ne abbiamo parlato con Ester Meloni, attuale presidente del centro di Merano.
Ester, qual è stato il suo primo incontro con il buddhismo? Cosa l’ha portata a seguirne il cammino fino ad aderire alla comunità di Merano?
Come la maggior parte di voi, provengo da una famiglia cattolica e fino all’età di 16 anni ho sempre frequentato la chiesa con regolarità, ma con il tempo e crescendo, non riuscivo più a trovare delle risposte soddisfacenti per la mia mente. Verso i vent’anni, visitando il Nepal e l’India, mi sono avvicinata alla filosofia buddhista e dopo aver letto e studiato ho scelto di praticare questo sentiero spirituale come terreno di pratica. Ho notato che il buddhismo responsabilizza l’individuo e attraverso la sua consapevolezza gli permette di raggiungere uno stato mentale equilibrato. Sono responsabile di me, compio le mie azioni, incontro le conseguenze. Nel 1997, assieme a Massimo Burchiellaro, abbiamo conosciuto a Milano il maestro Lama Paljin Tulku Rinpoce, che tuttora è la nostra guida spirituale e nel 2000 abbiamo inaugurato il primo centro buddhista a Merano.
Come si riunisce oggi la vostra comunità? Cosa succede concretamente in un incontro al centro Mandala Deua Ling?
Ogni martedì ci riuniamo per la meditazione, che è aperta a tutti, praticanti e non, e mensilmente organizziamo incontri e seminari con maestri qualificati. Per noi sono anche molto importanti gli incontri interreligiosi, infatti, il nostro centro collabora da anni con le iniziative del Giardino delle Religioni di Bolzano.
Quante persone fanno parte, oggi, della comunità o vi ruotano intorno?
Il nostro gruppo si compone di circa 15 persone e se ne aggiungono diverse altre interessate alla filosofia e pratica buddhista durante i seminari e gli incontri di meditazione.
La pace è un tema centrale nel pensiero buddhista. Come viene vissuto e coltivato, nella pratica quotidiana, all’interno della vostra comunità?
Una delle tante pratiche fondamentali del buddhismo è la riflessione sulla preziosa nascita umana e il comportamento etico. Cercare in tutti i modi di non ferire con parole, azioni e pensieri gli altri è una nostra pratica quotidiana. Se questo pensiero entra nelle nostre vite e nei nostri cuori sicuramente genererà un cambiamento in noi e negli altri.
Viviamo in un tempo accelerato, dove tutto corre. Che valore ha la lentezza nella sua esperienza?
Tutti noi siamo presi da mille cose: lavoro, famiglia, imprevisti, problemi e ci destabilizzano e di conseguenza, soffriamo. Questa è la nostra vita e sembra che non ci sia più alcun posto per la lentezza, che viene mostrata come una caratteristica negativa da evitare. Eppure senza lentezza non possiamo coltivare una dote che tra tante antiche culture associano da sempre alle persone in pace con se stesse: la pazienza. Uno degli effetti della pazienza è farci riconoscere i nostri valori e le nostre qualità interiori e trovare in noi la fiducia e la forza per realizzarli. La pazienza è un percorso di apprendimento che permette di affrontare le difficoltà in modo calmo ed equilibrato e pone le basi per una vita felice.
“Ogni martedì ci riuniamo per la meditazione, che è aperta a tutti, e mensilmente organizziamo incontri e seminari con maestri qualificati. Per noi sono anche molto importanti gli incontri interreligiosi”
Oggi si parla spesso di giovani in cerca di senso. Secondo lei c’è ancora spazio per un cammino interiore tra le nuove generazioni? Qual è la relazione con la spiritualità? C’è?
Molti giovani sembrano evitare le religioni. Molti hanno fame di appagamento spirituale, ma l’approccio alla spiritualità è forse difficoltoso. Spetta a noi adulti, trovare il modo migliore per comunicare con i giovani “ricercatori” che intendono avvicinarsi agli insegnamenti, soprattutto in relazione ad aspetti peculiari dell’età evolutiva come: la difficoltà di gestire le emozioni, lo stress, la loro motivazione ad affermare nel mondo la non violenza e il rispetto per l’ambiente.
Quanto è importante, per voi, il dialogo interreligioso e la collaborazione con altre realtà spirituali del territorio, come accadrà ad esempio nei prossimi “Passi di Pace” il 15 maggio?
L’importanza del dialogo interreligioso per noi dei centri di Milano, Merano e Biella è fondamentale e si basa su tre parole: unità, differenza e umiltà. Unita, perché siamo parte di un grande tutto e nonostante gli insegnamenti siano molteplici, la spiritualità umana è una ed è un cammino che condividiamo con i nostri fratelli e sorelle. La seconda parola è differenza. Ogni tradizione ci offre una visione unica che illumina le altre e solo attraverso il dialogo possiamo apprezzare e possedere una simile ricchezza. Infine la terza è umiltà, che è la prima di tutte le virtù, perché significa ammettere di fronte alla luce dello spirito la nostra infinitesima misura. Richiede perciò un coraggio spirituale e un’apertura fuori del comune, perché occorre affermare che nessuna religione ha il monopolio della verità.
C’è un insegnamento che l’accompagna e che vorrebbe condividere?
Vorrei condividere con voi un messaggio del nostro Maestro, Lama Paljin Tulku Rinpoce, che ci ha trasmesso come parola d’ordine per il 2025. “Mai come ora è necessario sviluppare la compassione impegnandoci ad amare e aiutare il prossimo, facendo prevalere il discernimento e coltivando i comportamenti salutari. Possa il mio cuore essere tempio di pace”.
I Passi di Pace
I Passi di Pace sono un incontro interreligioso promosso a Merano. L’iniziativa nasce con l’intento di favorire il dialogo tra fedi diverse e promuovere una cultura della pace, del rispetto e della convivenza. Si tratta di una camminata attraverso la città, durante la quale i partecipanti si fermano nei principali luoghi di culto per condividere momenti di meditazione, preghiera, letture e testimonianze. L’iniziativa è aperta a tutte e tutti. La prossima edizione sarà mercoledì 15 maggio alle ore 19 nella Chiesa di Santo Spirito a Merano.
Autore: Marco Valente