C’è un tema di cui si parla poco, eppure riguarda tutti: il desiderio, l’affettività e la sessualità nella terza età. A portarlo in scena con ironia e delicatezza è il gruppo teatrale “Überholspur” con lo spettacolo trilingue – in tedesco, italiano e ladino – “Inaudito: sesso e terza età – un Tabù?”, un progetto a cura del “Südtiroler Theaterverband”.
Attraverso storie personali, aneddoti e momenti di vita, gli attori – tutti anziani – affrontano senza filtri un argomento spesso considerato imbarazzante, dimostrando che il bisogno di amore e intimità non ha età. Dalle paure legate alla gioventù alla solitudine delle case di riposo, fino alla voglia di vivere emozioni intense, lo spettacolo mescola commedia e riflessione, ottenendo un successo inaspettato in tutta la provincia. QuiBolzano ha intervistato Annamaria Schenk, una delle attrici (n.d.r. che nella foto è la prima da destra), per scoprire come è nata questa idea coraggiosa e perché sta conquistando un pubblico sempre più ampio, dai giovani agli anziani.
Come è nato questo progetto così particolare?
Tutto è iniziato con una proposta dell’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Bolzano. Ci hanno chiesto di creare uno spettacolo che affrontasse il tema della sessualità nella terza età. All’inizio eravamo un po’ titubanti, ma poi abbiamo accettato la sfida. Per un anno intero ci siamo incontrati ogni settimana a Bressanone, raccontandoci le nostre esperienze, dai primi amori alle paure legate alla sessualità quando eravamo giovani.
Com’è stato lavorare su un tema così delicato?
Non è stato facile! All’inizio c’era imbarazzo, ma grazie alla nostra regista Maria Thaler Neuwirth e al fatto che siamo un gruppo affiatato da nove anni, siamo riusciti a superare le resistenze. Ci siamo aperti, abbiamo condiviso storie personali, anche intime. L’importante era trattare tutto con eleganza, senza cadere nella volgarità.
Ci può fare qualche esempio di quello che il pubblico vedrà nello spettacolo?
Ci sono diverse scene che attingono da storie personali. Come quando da giovani credevamo che un semplice bacio potesse far rimanere incinta, per la totale mancanza di educazione sessuale. Ma ci sono scene in cui rappresentiamo la solitudine nelle case di riposo, con un anziano che cerca affetto toccando l’operatrice che lo assiste.
Oppure una scena in cui rappresentiamo la tentazione di mordere la mela, in cui vorrei essere Eva. Il messaggio che vorremmo portare è che non è mai troppo tardi per esprimere i propri sentimenti. A questo proposito nello spettacolo portiamo anche il messaggio della compianta conduttrice televisiva Nadia Toffa (delle Iene): non rimandate, fate tutto quello che vi sentite, datevi tutti i baci che vi sentite di dare, fatelo prima che sia troppo tardi, perché alle volte la vita ci stravolge i piani.
Com’è stata l’esperienza di portare in giro questo spettacolo?
Straordinaria! Pensavamo di parlare solo ad altri anziani, invece abbiamo scoperto che interessa a tutti. A Bressanone abbiamo avuto 190 spettatori a spettacolo. Notiamo che sempre più giovani vengono a vederci. Molti ci dicono: “finalmente qualcuno che parla senza tabù!”. L’ultima volta a Laives in un centro anziani, c’erano 70 persone commosse e divertite.
Quali sono i prossimi appuntamenti?
L’11 aprile saremo a Corvara, poi abbiamo tre date in Austria, il 27 aprile siamo a Trodena e l’8 maggio nella mia Santa Cristina. Il 30 maggio ci troverete a Vipiteno.
Per finire, può raccontarci la storia del gruppo teatrale?
È iniziato tutto dieci anni fa, con un workshop teatrale per anziani tenuto da Maria Thaler Neuwirth. All’inizio eravamo in 25, partecipammo a questo laboratorio alla Lichtenburg di Nalles per cinque fine settimana, e alla fine siamo rimasti in sette. Veniamo un po’ da tutta la provincia: dalla Val Pusteria, dalla Val Gardena, dall’Altipiano dello Sciliar e dalla Val Passiria. Ci troviamo tutti i lunedì a Bressanone per le prove.
Autore: Till Antonio Mola