Inutile dire che da qualche giorno in città non si parla di altro che delle limitazioni alle biciclette nel centro storico. In una intervista al quotidiano Alto Adige, l’assessore Fattor spiega che la decisione di chiudere alle biciclette gran parte del centro e soprattutto l’asse che collega il Museo di Ötzi a Piazza Municipio, sia dovuto ai tanti turisti e visitatori presenti ormai tutto l’anno, non solo in occasione dei Mercatini di Natale. Si tratta di una affermazione grave, con la quale ai residenti viene fatto pagare il prezzo dei tanti visitatori in città e non solo, durante il mercatino di Natale.
Da anni Bolzano si fa bella presentandosi come la “città della bicicletta” in cui gli spostamenti quotidiani che i bolzanini compiono in bicicletta sono quasi un terzo del totale, su di una rete di piste ciclabili che in città ammonta a quasi 50 chilometri: otto percorsi principali dotati di segnaletica e una fitta rete di piste ciclabili secondarie, consentono di viaggiare al riparo dal traffico lungo i fiumi Isarco e Talvera, collegando varie zone residenziali sfociando nella zona pedonale del centro storico.
Tutto vero. Chi si sposta in bici apprezza il grande sforzo sostenuto dal Comune in questo senso, tuttavia ci sono decisioni che fanno storcere il naso: pensiamo al “bike sharing”, il servizio di messa a disposizione di biciclette in diverse stazioni, che dà l’idea di essere una decisione di facciata, con un livello di fruizione da parte della cittadinanza basso, per la complessità di utilizzo del sistema, quando funzionante, poiché spesso inutilizzabile.
Riguardo alla convivenza tra pedoni e ciclisti nelle zone pedonali, da più parti c’è chi suggerisce, al posto dell’interdizione di via Portici alle biciclette, l’adozione di segnaletica orizzontale. Per esempio una striscia colorata come indicazione di percorso ciclabile, come quella rossa già esistente su via Piave. Questo anche in ragione del fatto che chi attraversa a piedi le vie del centro storico, spesso non sa (e non può sapere) che la via è anche ciclabile. La segnaletica orizzontale aiuterebbe in tal senso. Via Portici può essere vista come “una autostrada a tre corsie”, due porticate, più la via centrale. Lo spazio per prevedere una pista ciclabile c’è”. Si tratta di una convinzione esplicitata anche da Sylvia Hofer, la presidente (SVP) della circoscrizione Centro-Piani-Rencio, arrabbiatissima per il fatto che Caramaschi e Fattor abbiano deciso la linea, senza prima confrontarsi con la circoscrizione. Da noi interpellata, Sylvia Hofer ci ha comunicato che il settore alla mobilità del Comune incontrerà la Circoscrizione a metà dicembre. La sensazione è che la partita, sia lungi dall’essere chiusa.
L’ORDINANZA
Il sindaco Renzo Caramaschi e l’assessore alla mobilità Stefano Fattor hanno annunciato che, a partire da febbraio, ci sarà il divieto di transito per biciclette in piazza delle Erbe, via Museo e, novità, dalle ore 10.30 alle ore 20, anche in via Portici, nel tratto tra piazza del Grano e piazza Erbe. In vicolo delle Erbe, vicolo della Pesa, vicolo della Parrocchia, piazza Walther, nel vicolo tra la Galleria Walther e piazza del Grano divieto sarà h24.
I veicoli a tre o quattro ruote con alimentazione elettrica, cargo bike, velocipedi e piccoli veicoli elettrici delle dimensioni di una bicicletta, potranno accedere alla ZTL per le sole operazioni di consegna merci–pacchi, con esclusione delle vie in cui è interdetto il passaggio anche alle bici.
Autore: Till Antonio Mola