Prenderanno il via mercoledì 22 giugno gli Esami di Maturità 2022. Così come per le scuole superiori, anche per le scuole medie ci sarà un ritorno al modello d’esame precedente alla pandemia, avente come protagonista le prove scritte. A livello locale è arrivata la decisione di conformarsi pienamente alle indicazioni nazionali che, come negli anni passati, sono arrivate mentre l’anno era già in corso d’opera e, questo, non ha certo facilitato la vita a studenti e docenti.
CORREGGERE IL TIRO
Per quanto riguarda la prima prova non si sono presentate grandi novità rispetto alla Maturità 2019, al contrario di ciò che è avvenuto con la seconda prova che differisce per ogni indirizzo. “Nel periodo delle lezioni – spiega Silvia Vergani, docente di Scienze Umane al Liceo Pascoli – ci troviamo a lavorare in assenza di informazioni complete. Quest’anno abbiamo avuto solo pochi mesi per correggere il tiro circa i temi da affrontare.” Il caso esemplare riguarda appunto la seconda prova che avrà una traccia sorteggiata tra le 3 proposte dai docenti della materia d’indirizzo. “Insieme abbiamo delineato le macro tematiche trattate da tutti, necessarie per affrontare la prova. Personalmente – sottolinea Vergani – credo sarebbe stato preferibile seguire il modello degli ultimi 2 anni, caratterizzato dalla creazione di un elaborato che consentiva di mettere in evidenza gli interessi dei singoli studenti.”
PER GLI STUDENTI IL TIMORE NON MANCA
Tra i ragazzi della Consulta Provinciale degli Studenti – che, avendo avuto l’occasione di dialogare direttamente con il Ministro dell’Istruzione Bianchi, hanno spinto per aumentare a 50 punti i crediti assegnati al triennio (ne erano previsti 40) – c’è Emily Saccani, studentessa del Liceo Linguistico Marcelline che prevede un percorso scolastico quadriennale. “Con il senno di poi, non opterei più per fare solo 4 anni di Liceo: avendone dovuti svolgere la metà in DaD, i programmi sono stati affrontanti in maniera spesso frettolosa e forse superficiale. Ora – dice Saccani, riportando le istanze condivise anche dai compagni – il rischio è quello di non essere pronti al 100%.” Anche in questo caso, i maggiori dubbi vertono sulla seconda prova in quanto, per gli studenti, non c’è stato il tempo di esercitare in modo adeguato lo scritto delle materie d’indirizzo e i vari collegamenti concettuali che porta con sé. “Specie durante la DaD – continua Saccani – si è privilegiata la forma orale. Adesso dovremo affrontare due scritti da 6 ore ciascuno, non sarà facile.”
UN PRIMO APPUNTAMENTO IMPORTANTE
Ad essere ottimista sugli Esami, in particolare quelli di terza media, è Marco Fontana, Dirigente Scolastico delle scuole Alfieri. “Avere la commissione interna, composta da insegnanti consapevoli dei trascorsi dei singoli alunni, è un fattore confortante per gli studenti, questi ultimi vedono gli esami come un appuntamento importante e, in molti, desiderano fare bene. Quest’anno si è tornati a un modello d’esame simile a quello degli anni passati, ma con due prove in meno: inglese e tedesco” spiega Fontana. Infatti, così come per le scuole medie, anche per le superiori le lingue saranno oggetto di valutazione durante il colloquio orale. Sugli scritti, Fontana rassicura: “La scelta era prevedibile. Sebbene l’esercitazione della forma scritta da parte degli studenti ha subito momenti buchi, alle scuole medie c’è stato comunque il tempo sufficiente per fare pratica, nell’ultimo periodo come in DaD”. A rimanere escluse dalla valutazione, come nel periodo pre-covid, sono le prove INVALSI, somministrate alle classi già in aprile.
Autore: Andrea Dalla Serra